Da lungo tempo, ormai, Roccella Jonica si è trasformata in una sorta di nuova Lampedusa, ennesima “porta dell’Europa” alla quale giungono natanti carichi di uomini, donne, bambini e tanta disperazione.
Un’umanità dolente che guarda all’Europa come una occasione di riscatto, di nuovo inizio, di sogni da realizzare. Uno sguardo al nostro vecchio continente talmente carico di speranza da avere sulla bilancia della vita un peso maggiore rispetto all’incolumità di sé stessi e dei propri congiunti.
E sin dai primi sbarchi il Comitato “Riviera dei Gelsomini” della Croce Rossa Italiana e le altre realtà di volontariato locali e internazionali hanno offerto aiuto, assistenza e conforto, rendendo concreta l’asettica definizione di “porto sicuro” tante volte sentita al telegiornale.
Lo scorso 6 novembre, il Comitato CRI presieduto dalla Dott.ssa Concetta Gioffrè ha ricevuto il supporto concreto e fattivo di un’aliquota di personale del Nucleo reggino del Corpo Militare Volontario CRI nell’assistenza a circa 150 migranti da poco giunti nella cittadina jonica.
Le otto unità militari presenti, coordinate dal Magg. Paolo Cuzzola all’uopo delegato dal Responsabile Provinciale, l’Ufficiale medico, dr. Francesco Principato, hanno cercato, con il loro lavoro, di alleviare in qualche modo le inevitabili difficoltà dei migranti da poco giunti sulle nostre coste.
Qualche timida domanda in una macedonia di lingue, lo sguardo che si illumina quando si riesce a instaurare un contatto, il sorriso di alcuni bambini ai quali i militari della Croce Rossa hanno donato poca cosa, delle matitine colorate trovate in casa, ed ecco che una domenica all’insegna della solidarietà si trasforma in un attimo in una esperienza che resterà nella memoria e sarà un incentivo a prestare ancora la propria opera al fianco di chi ha fatto di questo servizio umanitario una preziosa e indispensabile quotidianità.
Continua....