Mar. Lug 16th, 2024

Ieri la cerimonia per ricordare una delle pagine più brutte della storia ai danni di persone innocenti. Settantotto anni fa 17 persone persero la vita

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La mattina di quel 6 settembre, il cielo è di un azzurro solare e gli alleati sono ormai alle porte, lontani rombi di un aereo fanno temere che pure su Rizziconi possono piovere bombe dall’alto. Quella mattina, in attesa degli americani, tanti rizziconesi erano rientrati di buon’ora dalle campagne nelle loro abitazione. Per proteggere il paese da possibili bombardamenti alleati, il sagrestano colloca un grande lenzuolo sul campanile della Chiesa, che invece di porre in sicurezza il paese, provoca l’effetto opposto. I tedeschi in risalita da Rosarno-Nicotera verso Monte Poro, pensando che i loro nemici dilagavano ormai nella Piana, incominciano a bombardare il paese. Restano sul terreno 17 vittime, in gran parte bambini ed anziani.

Sono passati 78 anni da una delle stragi più gravi perpetrate dai nazisti nel sud Italia e che per anni è stata dimenticata ma oggi, grazie all’impegno delle Amministrazioni comunali e delle Associazioni, viene fatta conoscere e le vittime innocenti vengono ricordate come esempio di sacrificio alle nuove generazioni. Così ieri, nel corso della cerimonia in suffragio di quelle vittime innocenti, il parroco di Rizziconi don Nino Larocca, durante la sua omelia, ha tuonato contro i nazionalismi e contro le dittature ricordando che «l’uomo viene prima di ogni ideologia ed è dovere di ognuno di noi costruire una società migliore».

«Siamo qui, ancora una volta – ha ricordato il presidente del Lions Club Gioia Tauro – Piana Ferdinando Iacopino – per non dimenticare e per rendere omaggio alle vittime innocenti di una strage assurda». «Dobbiamo ringraziare – ha detto Sandro Vitale, del comitato promotore dell’’Associazione 25 Aprile Ampa – Donatella Arcuri e Domenico Catananti, che grazie ai loro studi, hanno riportato alla luce questo drammatico avvenimento del ’43 e che oggi è stato inserito nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste della seconda guerra mondiale. Per il suo centesimo anno, nel 2023, poniamo le basi per far conoscere, con apposite iniziative, questa strage a tutt’Italia».

Alla manifestazione sono intervenuti anche Michele Petraroia, commissario provinciale dell’Anpi e il viceprefetto Maria Stella Caracciolo. Il sindaco di Rizziconi Alessandro Giovinazzo ha ringraziato, oltre alla Giunta comunale, tutti i presenti, le forze dell’ordine, le associazioni, che hanno voluto con la loro presenza e i loro contributi, testimoniare la vicinanza alla comunità rizziconese colpita dal dramma del 6 settembre 1943. Al termine della cerimonia religiosa, i presenti si sono spostati in corteo da piazza Municipio a piazza “Caduti 6 settembre 1943”, dove è stato benedetto il tricolore e si è svolta la cerimonia dell’Alza Bandiera. È seguita la deposizione di una corona d’alloro da parte dell’Amministrazione comunale e l’omaggio floreale da parte delle associazioni presenti sulla lapide che ricorda le vittime della strage.

Molte sono state le autorità e le Istituzioni che hanno partecipato all’evento e tra questi l’onorevole Marcello Anastasi; il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio e la sua Giunta; l’Amministrazione comunale di San Ferdinando; una delegazione dell’associazione 25 Aprile Ampa; una delegazione dell’Anpi; l’Associazione nazionale carabinieri; una delegazione dell’Anei, ex internati; l’Associazione Solid’è Onlus; vari rappresentanti del mondo della scuola e le delegazioni dei Lions Clubs International dei vari distretti. Infine, in piazza Municipio, il maestro Maurizio Managò ha diretto l’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello nel concerto in onore dei caduti della strage.

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