Lun. Nov 18th, 2024

La mamma Simona Coluccio chiede un aiuto concreto:«Confido nelle istituzioni»

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L’emergenza coronavirus ha lasciato senza assistenza molte persone con disabilità come la piccola Maria Pia, figlia di Simona Coluccio, presidente dell’associazione “Comma Tre”, che gestisce un centro diurno per persone disabili. Lo scorso anno Maria Pia è stata ricoverata per ottanta giorni nel reparto di Terapia intensiva pediatrica del Policlinico di Messina, una situazione che ha lasciato gravi conseguenze tanto che da allora è costretta a muoversi con l’aiuto di una sedia a rotelle. Simona Coluccio ha voluto lanciare un appello alle istituzioni affinché Maria Pia possa riavere i terapisti: «Quando siamo tornate da Messina ci è stato assegnato un piano di assistenza domiciliare integrata respiratoria, che prevedeva l’utilizzo di macchinari che monitorano i parametri vitali. Prima che arrivasse il coronavirus mia figlia era seguita giornalmente sia da una infermiera che da due fisioterapisti che le davano tutta l’assistenza di cui aveva bisogno. Purtroppo l’emergenza ha portato ad una sospensione del servizio che nel frattempo è scaduto e non è stato più rinnovato, con tutto quello che una situazione del genere può provocare. Bisogna anche pensare che la bambina aveva instaurato un ottimo rapporto con le persone che la seguivano, rapporto interrotto bruscamente e che non sappiamo se mai riprenderà. Ovviamente, vista la gravità del contesto, ho dovuto iniziare a pagare personalmente la terapia sperando che presto qualcosa si sblocchi altrimenti per me sarà molto difficile continuare. Avere delle persone che seguono stabilmente Maria Pia è una cosa molto importante, viste le sue condizioni di salute la presenza di una infermiera diventa fondamentale anche solo per poterla portare a fare una passeggiata. Confido nelle istituzioni e spero che presto mia figlia possa tornare ad avere l’assistenza di cui necessita; troppo spesso veniamo abbandonati a noi stessi ma spero che questa volta chi di dovere ascolti il mio appello».

FONTE GAZZETTA DEL SUD