Gio. Ott 31st, 2024

Dopo anni di malagestione, la Calabria inizia a vedere miglioramenti nei servizi sanitari, ma rimangono criticità da affrontare

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L’effetto psicologico di una sanità ridotta in brandelli sta lentamente svanendo. La Calabria non è più solo la narrazione di solitudine e sofferenza, ma comincia a mostrare segnali di cambiamento. I recenti monitoraggi di Agenas all’interno del Programma Nazionale Esiti indicano che i livelli essenziali di assistenza, pur non essendo ancora ottimali, stanno migliorando rispetto al passato. Questa evoluzione è il risultato di un processo di purificazione da trent’anni di malagestione politica.

Il governatore-commissario Roberto Occhiuto ha avviato un’inversione di rotta. Nel Cosentino, i progressi sono evidenti, con l’Asp che ottiene riconoscimenti significativi, come quello per l’Ortopedia di Paola. Il direttore sanitario, Martino Rizzo, sottolinea i successi nelle diverse specializzazioni e la ripresa dell’attività chirurgica, con un aumento della qualità delle prestazioni.

Tuttavia, Rizzo avverte che i livelli essenziali di assistenza rimangono negativi, poiché il nuovo sistema di monitoraggio richiede risultati positivi in tutti i settori: prevenzione, territorio e ospedale. Nonostante i progressi, la situazione sul territorio è ancora critica e richiede tempo per un reale recupero.

Un altro nodo cruciale è rappresentato dai Pronto Soccorso. L’Annunziata, ad esempio, necessita di un nuovo primario e di personale, un aspetto fondamentale per migliorare l’emergenza-urgenza. Attualmente, la mancanza di autisti per il servizio 118 e la gestione delle ambulanze rappresentano ulteriori sfide da affrontare.

Nonostante le difficoltà, la Calabria sta avviando un percorso di rinascita nella sanità, con il supporto della comunità e iniziative di prevenzione attivate, ma la strada verso un sistema sanitario efficiente e accessibile è ancora lunga.