Mer. Lug 17th, 2024

Il maxiprocesso alla ‘ndrangheta vibonese va avanti ma perde un altro imputato “eccellente”. E’ stata infatti stralciata la posizione di Luigi Mancuso, ritenuto dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro il vertice del Crimine della provincia di Vibo Valentia e, quindi, una delle figure centrali nella tesi accusatoria di “Rinascita Scott”. L’udienza di oggi si è concentrata prevalentemente sulla decisione della Corte d’appello di Catanzaro che l’altro ieri ha accolto la richiesta di ricusazione nei confronti di due giudici del Collegio, Brigida Cavasino e Gilda Romano. Dopo quasi due ore di camera di consiglio il Tribunale ha disposto lo stralcio della posizione di Luigi Mancuso rigettando quanto invocato dalle difese, ovvero la sospensione del processo. Il filone principale di “Rinascita Scott” proseguirà ma senza il boss di Limbadi che verrà processato a parte da un altro collegio giudicante. Proprio come avverrà nel caso di Giuseppe Antonio Accorinti, ritenuto il capo della ‘ndrina di Zungri, per il quale era stata adottata la stessa decisione dopo l’accoglimento della richiesta di ricusazione.

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Nuova richiesta di astensione dei due giudici

Le difese – a partire da quella di Luigi Mancuso rappresentato dagli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese – hanno chiesto nuovamente l’astensione dei due giudici del Collegio ricusati e l’immediata sospensione del processo fino alla nomina di una nuova terna di magistrati. Gli stessi giudici hanno annunciato di aver presentato una nuova richiesta di astensione al presidente del Tribunale di Vibo Valentia che già per due volte l’aveva rigettata. L’udienza di stamani è stata, dunque, una reiterazione delle richieste del collegio difensivo che ha chiesto il rinvio del processo in attesa della designazione di un nuovo Tribunale. Prima del ritiro in camera di Consiglio, i tre magistrati hanno ascoltato l’intervento dell’avvocato Salvatore Staiano, legale, tra gli altri, dell’ex parlamentare Giancarlo Pittelli, nel quale è stato evidenziato che “i rischi a quali va incontro questo processo è che venga annullata la sentenza per difetto di imparzialità del giudice”. Intanto una serie di imputati ha dato procura speciale ai rispettivi difensori per avanzare richiesta di ricusazione del Collegio giudicante. Quelli di Accorinti e Mancuso rischiano dunque di non essere casi isolati. (mi.fa.)

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