Mar. Ago 13th, 2024

Pronuncia della Corte dei conti. Ancora sotto i riflettori i rendiconti dei gruppi del Consiglio regionale

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Accoglimento parziale dell’appello dei ricorrenti e rigetto di quello incidentale della Procura, che tradotto in termini pratici significa riduzione dell’importo del danno erariale. Si conclude con questa pronuncia della terza sezione centrale della d’appello Corte dei conti, depositata ieri, il giudizio nei confronti di Giuseppe Gentile, Giuseppe Neri, FrancescoD’Agostino, Antonio Scalzo e Giuseppe Graziano, tutti – all’epoca dei fatti contestati – consiglieri regionali e componenti dell’ufficio di presidenza e del dirigente
del Consiglio regionale (servizio bilancio e ragioneria), Luigi Danilo Latella.
Nel mirino della magistratura contabile «l’irregolare rendicontazione di contributi pubblici, erogati ai gruppi consiliari per spese di funzionamento, di personale e di consulenze», con riferimento all’esercizio 2013.
Nel dettaglio, la somma contestata –da un importo iniziale di oltre mezzo milione di euro –è stata riquantificata in un danno erariale di 265.553,39 euro.
Di conseguenza, viene rideterminato l’importo della condanna in favore della Regione, da addebitare nella misura del 40%, pari a 106.221,35 euro, a Latella, e del 12% per ognuno, pari a 31.866,41 euro, a Graziano, Scalzo, Gentile, Neri e D’Agostino.
Gli incolpati di danno erariale sono stati difesi dagli avvocati Alfredo Gualtieri, Demetrio Battaglia e Domenico Iofrida. La questione definita ieri è lunga e complessa. In estrema sintesi
i provvedimenti oggetto del procedimento erariale fanno seguito a precedenti pronunce della Corte dei conti, che con delibera della sezione regionale di controllo del 2014 aveva dichiarato irregolare la rendicontazione di cospicue somme. Tutti i gruppi, ad eccezione del Misto e della Federazione della Sinistra, avevano impugnato la delibera di fronte alle Sezioni riunite, le quali hanno –in parziale accoglimento –rideterminato l’importo per i gruppi Insieme per le Calabria, Pd, Udc, Progetto democratico e Popolo della Libertà mentre il ricorso di IdV è stato dichiarato irricevibile e quello di
Scopelliti Presidente inammissibile per tardività. Ed ecco qui il passaggio sanzionato dalla magistratura contabile, cioè la decisione –assunta dall’ufficio di presidenza del Consiglio – di estendere il giudicato delle pronunce delle Sezioni riunite anche ai gruppi consiliari che non avevano proposto ricorso contro la prima delibera della sezione controllo o i cui ricorsi non erano stati, pur parzialmente, accolti.

fonte gazzetta del sud

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