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La catena di trasmissione fra amministrazioni locali e regionali funziona alla perfezione. In negativo.

La ricaduta sulle amministrazioni locali di problemi complessi come quello dello smaltimento dei rifiuti è infatti tragicamente immediata.

Al contrario detta catena si inceppa, manca di ingranaggi idonei, quando si tratta di veicolare le soluzioni.

Bisogna dire poi che anche le locali amministrazioni “ci mettono del loro”, soprattutto quando non riescono a fare un reale fronte comune, necessario per affrontare le “ordinarie emergenze” che continuamente si presentano, salvo stilare il rituale comunicato stampa, stavolta condito di un’invocazione alla nuova Giunta regionale.

Perché a questo si riduce il più potente strumento che la nostra comunità ha per le mani, cioè l’imbelle Assemblea dei Sindaci, a fare laconici comunicati.

Senza contare che per sorte, per fortuna o per meriti abbiamo attualmente ben due consiglieri regionali della stessa area, quella della maggioranza tra l’altro, ai quali però, vista la fresca nomina credo non vi sia niente di immediato da imputare. Certo sarebbe opportuno che cogliessero l’occasione per dare un forte cenno di presenza a tutela degli interessi di tutti i cittadini della Locride.

Dunque la situazione è grave ma non seria, coloro che dovrebbero essere protagonisti, o non giocano la partita (l’assemblea) o sono ancora a bordo campo e nel frattempo le già poco rosee aspettative per la imminente stagione balneare vengono rattrappite dall’enorme massa di rifiuti che sta per sommergerci (spero di sbagliarmi).

Andrà tutto bene, ripete a cantilena lo slogan del momento. Forse con un intervento  Divino mi viene da dire, perchè  da scettico quale sono credo che il flagello che abbiamo subito non ci ha insegnato niente, anzi ci ha peggiorato, incattivito, reso più egoisti. Basta guardare le montagne di guanti e mascherine gettate per strada.   

In tale deserto occorrono fatti, assunzioni di responsabilità,  occorre che la classe dirigente, ancor prima dei cittadini imponga le proprie scelte, la propria autorità, non tiri  campare sul facile consenso elettorale. Altrimenti non se ne esce, Signori.  E così non bastano le invocazioni, i comunicati, occorre pretendere (voglio fortissimamente voglio). Senza mai dimenticare che chi dirige ha ottenuto il proprio mandato dal popolo, dalla gente e dei loro interessi deve essere garante, per i loro interessi deve sostenere sacrifici, non crogiolarsi nei privilegi.

Chiudo con la speranza di sbagliarmi, che realmente “andrà tutto bene”.  Posso stare sereno?

 

 

Giuseppe Caruso

                                                                                                                                                              VOLO

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