Mar. Lug 16th, 2024

Uomo del video postato da ministro Salvini, non ero prestanome

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Pietro Zucco, l’uomo la cui intervista critica nei confronti del sindaco di Riace Domenico Lucano è stata postata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, “non è stato mai condannato per reati di ‘ndrangheta o associazione mafiosa”. Lo affermano, in una nota congiunta, lo stesso Zucco ed il suo legale, l’avvocato Francesco De Agostino. “Zucco – è scritto nella nota – non è stato vicesindaco di Riace prima che diventasse sindaco Lucano. E’ stato amministratore dal 1980 al 1990 mentre Lucano è diventato sindaco nel 2004 quando ormai Zucco non faceva parte del Consiglio comunale da 14 anni. Quando gestiva il ristorante la ‘Scogliera’ la proprietà dell’immobile non apparteneva a Cosimo Leuzzi. Il ristorante non è stato mai confiscato al contrario è stato chiuso da Zucco per chiusura attività. Ha gestito la cava di Stilo perché concessa dal Tribunale Misure di Prevenzione alla società cooperativa Euroservizi Ma.gi.ca., costituita tutta da lavoratori disoccupati, di cui era il presidente. Zucco non è stato mai condannato per reati di ‘ndrangheta o associazione mafiosa. Il Tribunale di Locri con sentenza 207/2013 lo ha assolto dall’aggravante mafiosa per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Ruga-Metastasio avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis. La sentenza è stata sul punto confermata dalla Corte di appello di Reggio Calabria e dalla Suprema Corte di Cassazione. Vincenzo Simonetti non fa parte di alcuna cosca Ruga-Metastasio ed è stato con la suddetta sentenza assolto dalla contestazione di cui all’art. 7 per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta. Zucco ha lavorato nei progetti per l’accoglienza come insegnante e, per ricevere il dovuto, è stato costretto ad intentare una causa civile che ha vinto con condanna della associazione che non lo voleva pagare. Zucco – conclude la nota – non è stato mai il prestanome della ‘ndrangheta e la foto di giornale pubblicata (su alcuni siti, ndr) con Vincenzo Simonetti si riferisce ad una notizia per la quale è stata pronunciata sentenza di assoluzione per l’aggravante mafiosa”.

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