Lun. Ago 5th, 2024

Diciommo e Cimino:leggerezza indicedi inadeguatezza

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Non si placa, a due giorni del raduno delle Sardine calabresi a Riace, la polemica dovuta alla pubblicazione, da parte del primo cittadino Antonio Trifoli, dei dati sensibili della leader del movimento Jasmine Cristallo. Indirizzo di casa e numero di telefono della donna sono stati postati a commento di un articolo di una testata online, provocando un’ondata di minacce e insulti nei suoi riguardi.

La divulgazione della mail con cui Cristallo ha inoltrato richiesta all’amministrazione delle autorizzazioni necessarie per la manifestazione, dalla quale sono emersi i dati personali dell’attivista, sarebbe dovuta ad una superficialità non intenzionale. Lo stesso Trifoli, in un post sulla sua pagina Facebook, ha definito l’accaduto una «svista».

«Tra i tanti commenti ad un post pubblicato dalla pagina Facebook di una testata locale – ha scritto – è stata per breve tempo postata una nota in cui erroneamente erano visibili alcuni dati della sig.ra Jasmine Cristallo. Il post è stato da me repentinamente rimosso. A seguito dell’accaduto, ho immediatamente porto le mie più sentite scuse alla sig.ra Cristallo. Scuse che rinnovo anche in questa sede, cogliendo l’occasione per invitarla presso il Comune di Riace a conoscerci e chiacchierare personalmente. Potrà così capire di non avere davanti l’uomo che i suoi followers barbaramente le descrivono. I pregiudizi sono un male per tutti nei confronti di tutti, indistintamente. Ad maiora».

Un messaggio di scuse già modificato, in quanto precedentemente il sindaco si proponeva di «offrirle un mazzo di fiori». «Sono stata vittima di un atteggiamento da squadrista – replica Jasmine Cristallo in un’intervista – Non è vero che il sig. Trifoli ha avuto una svista: molte persone, sotto quei commenti (ho gli screenshot) hanno scritto “Ci sono i dati sensibili” e lui ha risposto “Io rispetto chi mi rispetta”. Questa si chiama ritorsione».

La denuncia è per Cristallo un atto necessario, educativo, inevitabile.

Sulla vicenda si esprimono con pari vigore anche Flavia Diciommo e Maurizio Cimino del gruppo di minoranza “Riace Punto Zero” a sostegno della referente regionale del movimento delle Sardine. «La leggerezza con cui ha agito Antonio Trifoli, nella sua veste abusiva di sindaco – denunciano – è chiaro indice della sua inadeguatezza ad occupare la poltrona che si ostina a non liberare, nonostante tutto. Non può un esponente delle istituzioni commettere un “errore” così grave, non può divulgare dati privati di una persona per mera “svista”, e soprattutto non può divulgarli per “ripicca”. Dunque, qualunque sia stato il movente che ha determinato l’azione, resta un fatto deprecabile e serio che va sanzionato». Il rispetto fondamentale della privacy è stato così violato da Trifoli, secondo Diciommo e Cimino, «contravvenendo all’obbligo di riservatezza che la legge gli impone».

Non manca poi una nota ironica dei due consiglieri riferita al messaggio di auguri natalizi del Sindaco. «“Spero che in questo nuovo anno voi facciate errori… Fate gloriosi, stupefacenti errori”. Ci sembra proprio che lui stia dando il buon esempio».

«Le scuse del sindaco di Riace forse possono servire a sopire le polemiche, ma di certo non risolvono il problema di un amministratore che non può e non deve cadere in errori di una gravità inaudita». Così il gruppo dei democratici metropolitani in Consiglio metropolitano, che rimarca la propria asserita diversità da «sovranisti e leghisti che spingono il piede sull’acceleratore dell’odio pur di acquisire un briciolo di consenso. Per noi – si legge in una nota – non esistono nemici da abbattere a colpi di ruspa o di “like” su Facebook. Siamo convinti, infatti, che chi amministra la cosa pubblica debba riconoscere nel ruolo degli avversari uno stimolo per affermare la giustezza del proprio punto di vista. A Jasmine Cristallo va tutta la solidarietà del gruppo. Come forza progressista e riformista, condanniamo il comportamento di Trifoli difendendo i valori di democrazia, tolleranza e solidarietà».

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