Mar. Lug 16th, 2024

Un consiglio comunale durato appena una manciata di minuti quello svoltosi ieri sera presso la sala consiliare del Comune di Riace. Con voto unanime, assente la minoranza, è stato sancito il dissesto dell’ente. Il sindaco Domenico Lucano si è assunto tutta la responsabilità del crack.
Una “mannaia”, quella fallimento economico, che ha avuto inizio il 19 agosto dello scorso anno. In quella data l’organo collegiale deliberò affiggendone l’assunto all’albo il 10 ottobre successivo, di fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Di fatto non si mosse nulla e lo scorso 2 febbraio, il segretario comunale dottor Gesulado Bova, segnalò alla Prefettura reggina che la municipalità riacese entro il termine previsto “dalla vigente normativa in materia, non ha approvato il piano di riequibrio finanziario pluriennale”. Quindi, la Prefettura, in considerazione, tra l’altro, della deliberazione n. 25/2018 con la quale la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria ha accertato nei confronti del Comune di Riace la ricorrenza dei presupposti previsti per legge relativi alla mancata presentazione del piano di riequilibrio finaziario entro il termine dei novanta giorni, è addivenuta alla decisione della diffida. La portata del debito, stando a quanto emerso ieri, si aggirerebbe attorno al milione di euro.

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