Ci sarebbero nuove accuse contro Mimmo Lucano. Il sindaco sospeso di Riace, la città della Locride divenuta simbolo e sinonimo di accoglienza in tutto il mondo, è coinvolto in una nuova tranche dell’inchiesta Xenia, denominata appunto Xenia 2. A condurre le indagini sarebbero stati questa volta i carabinieri, la Procura di Locri avrebbero già avvisato Lucano ed altre 9 persone della chiusura delle indagini preliminari. Al sindaco sospeso viene contestato, secondo quanto si apprende, il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per circa 134 mila euro e la falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Da quanto trapelerebbe pare che sia stata prodotta una falsa attestazione, a firma di Lucano, in cui si dichiarava che le strutture di accoglienza erano conformi alle normative vigenti in materia di ideneità abitativa, impiantistica e condizioni igienico-sanitarie. Il tutto mentre nella realtà dei fatti alcune di tali abitazioni sarebbero risultati prive delle necessarie attestazioni di abitabilità. Atti, dunque, fondamentali per l’utilizzo delle case.La mancanza di tali requisiti avrebbe consentito un ingiusto profitto. Agli indagati sarebbe stato concesso il termine di 20 giorni per presentare agli uffici preposti memorie e informazioni utili al chiarimento delle proprie posizioni.
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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it
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