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Daniela Di Capua (Direttrice Servizio centrale SPRAR) all'illustrazione del Bando del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) 2016-2017 - Pasian di Prato 03/12/2015

Daniela Di Capua spiega che il trasferimento viene proposto e non imposto ai migranti. «I richiedenti asilo e i rifugiati sono liberi di stare dove vogliono, possono affittare una casa, possono lavorare; se non sono in grado, stanno nei centri per richiedenti asilo»

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«Non ci sarà alcuna deportazione da Riace, le persone che sono in accoglienza possono proseguire il progetto di integrazione in un altro progetto Sprar e noi, operativamente, cerchiamo di individuare altri posti che siano adeguati». Lo ha detto al Gr1 Rai Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale dello Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati, in merito alle notizie di possibili trasferimenti dei migranti che vivono a Riace, dopo la chiusura del progetto di integrazione su disposizione del Viminale.
«I rifugiati, ma anche i richiedenti asilo non sono detenuti, le persone che sono in accoglienza possono proseguire il progetto di integrazione in un altro progetto Sprar e noi, operativamente, cerchiamo di individuare altri posti che siano adeguati alle richieste del rifugiato, tenendo in considerazione, ad esempio, il nucleo familiare», spiega ancora Di Capua, sottolineando che il trasferimento viene proposto e non imposto ai migranti. «I richiedenti asilo e i rifugiati sono liberi di stare dove vogliono, possono affittare una casa, possono lavorare; se non sono in grado, stanno nei centri per richiedenti asilo», conclude la Di Capua.

 
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