Mar. Lug 16th, 2024

Cinquemila persone sfilano a Riace: il sindaco e il suo modello non sono soli. Lui non arretra: «Non mi pento di nulla». La piazza intona “Bella ciao” e “risponde” a Salvini. «La coscienza a volte impone di disobbedire»

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Un pugno chiuso alzato verso il cielo. E lacrime di commozione che gli bagnano il viso quando sotto le sue finestre si riunisce una folla che risponde allo stesso modo e nonostante la pioggia battente per mezz’ora rimane a tuonare slogan che chiedono la sua liberazione. Nonostante i domiciliari lo confinino fra le quattro mura di casa, Mimmo Lucano non è solo. È con la sua gente e la sua gente – arrivata da tutto il sud Italia – è con lui. «Siamo tutti clandestini, tutti disobbedienti» gridano i manifestanti per Lucano. U curdu, il cittadino del mondo, il sindaco.

 

LA TRINCEA DELL’UMANITÀ Ai cinquemila che sono scesi in piazza oggi a Riace, poco importa della sospensione, disposta dalla Prefettura quando è finito ai domiciliari. Lucano rimane il sindaco di Riace, ma soprattutto rimane un simbolo. «Nella marea montante di intolleranza e razzismo Mimmo Lucano è una trincea di umanità necessaria», dice una donna arrivata da Molfetta solo per manifestare la propria vicinanza a Mimmo.

LUCANO: «VOGLIONO DISTRUGGERE UN SIMBOLO» E lui, intervistato dal Corriere della Calabria prima dell’inizio del corteo, lo dice chiaro. «Io non mi pento di niente. E per niente. Quello che mi dà fastidio è che si debba sempre pensare che tutto è una questione di soldi, perché non si capisce che qualcosa si possa fare per ideale. Si cerca di dire che “tanto sono tutti uguali” per indebolire il messaggio che da questo borgo viene fuori». Ma lui – assicura – non è disposto a permetterlo.
Lo sa e lo sente chi sotto le sue finestre intona “Bella ciao” alzando il pugno contro il cielo e oggi, sfidando il maltempo, ha invaso Riace. Sono arrivati pullman, auto, treni.

A DISPETTO DEL MALTEMPO Ci sono militanti, attivisti, scout, centri sociali, associazioni, comitati, associazioni antimafia, ong locali e nazionali, comitati studenteschi. E poi sindacati come come Usb, Cobas, Cgil. Partiti, come Potere al popolo, Rifondazione, Possibile e le sigle della sinistra antagonista. Anche decine di artisti hanno firmato un manifesto a suo sostegno. Magliette, bandiere e striscioni recitano appartenenze, ma oggi nessuno è in vena di divisioni. «Siamo qui – dice un bracciante con in mano la bandiera dell’Usb – perché Riace è di tutti e la dobbiamo difendere tutti». Famiglie con passeggini al seguito si mischiano ad attivisti dei centri sociali, vecchi militanti di partito, ambientalisti, femministe. «L’umanità non si arresta», si grida in corteo e «Mimmo libero». Chi a Riace ha trovato casa chiede di «Non arrestare la speranza».
C’è rabbia e c’è solidarietà per le strade di Riace, ma anche stupore nel contarsi e nello scoprirsi tanti. Il maltempo aveva fatto temere diserzioni, ma all’appello lanciato poche ore dopo l’arresto di Mimmo, nessuno si è sottratto.

L’OMBRA DI SALVINI Il ministro dell’Interno Matteo Salvini è il convitato di pietra. Anche perché la manifestazione di solidarietà con Mimmo Lucano è anche un corteo che orgoglioso vuole sfidare il nuovo governo. Sull’accoglienza, che non è business ma ricchezza come Riace dimostra. Sull’integrazione, «che è una realtà e Riace sta qui a dimostrarlo nonostante la becera propaganda basata solo sulla paura dello straniero» dice uno dei manifestanti mentre sfila per la via che dal cimitero si arrampica verso il centro di Riace, per poi salire verso la parte alta del paese, alla palazzina gialla dove Lucano è rinchiuso ai domiciliari.

A PUGNO CHIUSO Lui il serpentone dei manifestanti lo vede da lontano colorare il paese, fin quando non arriva sotto le sue finestre intonando “Bella ciao” e alzando il pugno verso il cielo. Lucano sorrise, saluta manda baci. È commosso, si vede. Cambia finestra per sporgersi meglio poi alza il pugno e la piazza esplode.

QUALI REGOLE? Giù ci sono l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, il fumettista Zerocalcare, il dirigente dell’Usb Aboubakhar Soumahoro, che afferma: «Erano regole anche le leggi razziali. Abbiamo bisogno non di uno, dieci, cento, ma di un mondo di modelli Riace, che ha messo al centro la dignità e i diritti delle persone. Altre leggi non lo hanno fatto, Riace rispetta la Costituzione italiana». Mentre Boldrini commenta: «Magari il ministro dell’Interno dovrebbe darsi un po’ più da fare e gioire per l’arresto di qualche capoclan o quando la criminalità organizzata viene sradicata dai territori italiani. Invece gioisce perchè Lucano è agli arresti domiciliari. È ben poca cosa».

LA SOLIDARIETÀ DEGLI AMMINISTRATORI Si mischiano nel corteo gli amministratori come l’assessore di Napoli Enrico Panini, arrivato per portare la «solidarietà militante del sindaco De Magistris», i primi cittadini della Locride, Peppino Lavorato, ultraottantenne ex deputato Pci e primo cittadino comunista di Rosarno, che della sinistra calabrese è un monumento. E c’è il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, pronto ad autodenunciarsi – assicura -per il medesimo reato contestato a Lucano. «Se serve la disobbedienza civile di un sindaco per mettere in pratica la solidarietà e l’accoglienza ci dichiariamo tutti colpevoli e complici e invito tutti i primi cittadini impegnati in difesa dei valori della Costituzione italiana a seguire questa strada – dice –. Quello Legastellato è un governo che gioca a dadi con la vita delle persone, tu mi firmi il reddito di cittadinanza io ti firmo il decreto immigrati. Salvini e Di Maio dimostrano di non avere a cuore i diritti e la costituzione italiana e sono pronti a qualunque cosa pur di arrivare al consenso»

IL VALORE COSTITUZIONALE DELLA DISOBBEDIENZA Anche Roberto Saviano c’è, seppur solo in video. «Il modello Riace è studiato in tutto il mondo, ha permesso di ripopolare una città desertificata. Mi rivolgo a te Mimmo: qualora anche ci fosse stato un matrimonio finalizzato a salvare una vita dando una cittadinanza a una ragazza disperata, ti dico che è stato il gesto più alto verso una persona e verso la Costituzione che tu potessi fare. Grazie», dice. Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera ricorda, ricorda invece che «la legalità impone il rispetto delle norme, mentre la giustizia e la coscienza in alcuni casi impongono di disobbedire. Questa è l’obiezione di coscienza e questa è la bellezza della democrazia».

L’IRA DEL MINISTRO E LA RISPOSTA DELLA PIAZZA Una mobilitazione che l ministro dell’Interno Salvini non gradisce «Quando scoppiò il caso Diciotti – scrive su Facebookpostando un video del 2016 pescato da un misconosciuto blog, che riporta le lamentele di un cittadino di Riace – l’Anm difese il pm tuonando “basta interferenze”, mentre Mattarella ricordò che nessuno è al di sopra della legge. Ora diranno le stesse cose?». Ma l’eco delle sue parole non arriva. Lo coprono gli interventi con cui si assicura che Lucano non rimarrà solo e i canti che chiudono la giornata, tanto forti da arrivare alle finestre di Mimmo. Che lo sappia che non è solo.

Alessia Candito

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