Mar. Lug 16th, 2024

Le disposizioni per chiudere lo Sprar di Riace dovevano partire il giorno in cui è stato arrestato Lucano. Ma questo avrebbe innescato una bomba incontrollabile e la lettera è rimasta nel cassetto. I migranti: «Non vogliamo andar via». Zingaretti: «Atto immondo». Boldrini: «E i 49 milioni rubati dalla Lega?»

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Demolire il “modello Riace” ma con metodo. Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica la lettera del Viminale che impone la chiusura dello Sprar nel paese del Reggino sarebbe dovuta partire il due ottobre scorso, lo stesso giorno in cui il sindaco dell’accoglienza Mimmo Lucano finiva ai domiciliari su disposizione del gip di Locri per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio. Un’ordinanza che ha suscitato indignazione e rabbia in tutta Italia con manifestazioni che hanno riempito le piazze. Sul caso sono intervenuti intellettuali, politici e artisti. Se lo stesso giorno degli arresti di Lucano fosse partita la lettera che demolisce il “modello Riace”, scrive Repubblica, «avrebbe innescato una bomba difficilmente controllabile persino per il ministro dell’Interno. Per questo Salvini, quella stessa mattina, avrebbe ordinato agli uffici di rinviare di qualche giorno la notifica della conclusione di un iter tecnico- amministrativo sulla gestione dei fondi per l’accoglienza che andava avanti da oltre un anno». Il ministro dell’Interno, insomma, si sarebbe ben guardato dal «creare un martire» cosa che gli si sarebbe certamente ritorta contro come un boomerang. Anche per questo dal Viminale ricordano che l’indagine su Lucano era stata avviata nell’estate 2017, quando il ministro dell’Interno era Marco Minniti.
 E questo è un concetto che Salvini ribadisce su twitter: «Ma quelli del Pd che parlano di “deportazioni” sanno che l’indagine sulle gravi irregolarità di Riace, e del suo arrestato sindaco, erano state avviate da Minniti, mio predecessore al Viminale e oggi possibile segretario del loro partito?».

 

«NON VOGLIAMO ANDAR VIA» Già dalla prossima settimana i migranti di Riace verranno trasferiti e ricollocati in altri centri della rete Sprar gestiti dall’Anci.
Facile immaginare che, appresa la notizia di un imminente trasferimento, tra i migranti presenti a Riace l’animo sia in subbuglio. Non c’è tensione ma preoccupazione e rabbia sì. Sentimenti che un gruppo di giovani che vivono da tempo nel centro del reggino ha voluto esprimere direttamente al sindaco Lucano, andando a trovarlo nella casa in cui dal 2 ottobre si trova agli arresti domiciliari. «Non vogliamo andare via da Riace. Qui c’è la nostra nuova vita», hanno detto i migranti al sindaco ora sospeso.

ZINGARETTI: «ATTO IMMONDO» «Noi ci opporremo a questo integralismo che stiamo vedendo sugli immigrati. Noi sappiamo che è una sfida reale ma dobbiamo dire con forza che l’atto politico fatto da Salvini ieri contro il modello di Riace è un atto immondo». Lo ha detto Nicola Zingaretti durante la seconda giornata di Piazza Grande a Roma per lanciare la sua candidatura alla segreteria del Partito democratico. «Lucano dovrà rispondere come ognuno di noi alla magistratura e noi siamo garantisti e crediamo ci si difenda sempre dentro la giustizia, ma ormai è chiaro che quella che sfoggia Salvini sul tema dell’immigrazione è la Paura non la forza. Paura delle proprie incapacità e della forza di un uomo come Mimmo Lucano e se hanno paura di un uomo dovranno avere paura di un popolo».

BOLDRINI: «SALVINI NON È CREDIBILE» Anche la deputata di Leu ed ex presidente della Camera Laura Boldrini è intervenuta a difesa del modello Riace: «Avete visto? Le priorità di Salvini in Calabria sono mandare via famiglie e bambini che vivono a Riace e smantellare un modello di integrazione che ha funzionato ed è noto nel mondo. A mio avviso, la cosa più importante che un ministro dell’Interno dovrebbe fare nei territori difficili è arrestare i capi della criminalità organizzata e i loro accoliti che con il malaffare e la violenza non consentono né lo sviluppo di un’economia sana né un futuro per i giovani che vi abitano. E poi, è giusto che ogni singolo euro di denaro pubblico venga rendicontato, ma con quale credibilità il capo di un partito che ha truffato 49 milioni ai cittadini italiani dice al sindaco calabrese che la gestione dei soldi pubblici non ammette irregolarità? #IoStoConMimmo e contro ogni mafia. Voi da che parte state?».

PROTESTE Ma le proteste per la chiusura dello Sprar di Riace non si fermeranno. Un comunicato congiunto di comitati associazioni e Potere al popolo fa sapere che «La Questura di Reggio Calabria ha vietato lo svolgimento di qualsiasi manifestazione nell’area del Ce.Dir. e nel circondario. Ci hanno detto che è una disposizione risalente al giugno scorso, ma in ogni caso è una disposizione antidemocratica in linea con le iniziative repressive portate avanti da Minniti prima e da Salvini adesso.
Voleva essere il nostro un presidio silenzioso e solidale per manifestare la nostra vicinanza a Mimmo Lucano, ma la notizia che il Ministero dell’Interno ha disposto la chiusura dei progetti Sprar di Riace ha bisogno di risposte altre rispetto al silenzio, ha bisogno di veder manifestare tutto il nostro dissenso rispetto alla deriva xenofoba che sempre più sta investendo l’Italia.
Per questo motivo il presidio in solidarietà a Mimmo Lucano si terrà a Piazza Italia dalle ore 17, per denunciare la persecuzione politica che sta subendo Riace a quella Prefettura da dove è partito il primo attacco, e a ribadire che non rimarremo inermi di fronte alla distruzione di quel modello di accoglienza e di società».

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