Mar. Lug 16th, 2024

La misura è stata sostituita con l’interdittiva della sospensione dal lavoro per un anno

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 Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari a due degli agenti della polizia penitenziaria, secondo l’accusa, coinvolti nel pestaggio di un detenuto del carcere Panzera di Reggio Calabria. I due assistenti capo erano stati arrestati lo scorso novembre e adesso il Riesame, su richiesta degli avvocati difensori dei due agenti, ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con l’interdittiva della sospensione dal lavoro per un anno. Coordinata dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto procuratore Sara Perazzan, l’inchiesta ha ricostruito cosa è avvenuto all’interno del carcere il 22 gennaio scorso quando il detenuto vittima del pestaggio, ripreso dalle telecamere interne dell’istituto di pena, aveva messo in atto una protesta, rifiutandosi di rientrare in cella dopo avere beneficiato dell’ora d’aria. A denunciare le violenze subite, a distanza di alcuni giorni, è stato lo stesso detenuto togliendosi la maglietta nel corso di un collegamento in videoconferenza col Tribunale di Napoli durante un processo e mostrando i segni delle percosse ai giudici, che hanno poi segnalato i fatti alla Procura di Reggio Calabria.

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