Mar. Ago 6th, 2024

Il premier a Scilla taglia il nastro del “Sorgente-Rizziconi” e apre alla possibilità di costruire la mega infrastruttura: «Ma prima bisogna ultimare l’A3 e le strade siciliane». Referendum spartiacque: «Gli italiani devono scegliere da che parte stare»

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SCILLA «Oggi è un giorno bello». Matteo Renzi arriva a Favazzina di Scilla dopo un lungo giro, dal Giappone a Venezia, passando per Trieste. L’ultima tappa è qui, davanti alla lingue di mare dello Stretto di Messina e con alle spalle la montagna dove è stato scavato il lungo tunnel dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi. Il premier, per l’occasione accompagnato dalla moglie Agnese, schiaccia il pulsante che attiva (simbolicamente) l’infrastruttura che permetterà all’Italia di risparmiare 600 milioni di euro sul costo della bolletta elettrica. È il “ponte energetico” tra Calabria e Sicilia, in attesa del Ponte per antonomasia. Renzi torna sulla questione e promette: «Dopo che avremo inaugurato l’A3 e sistemato le strade siciliane, saremo pronti ad affrontare l’alta velocità Napoli-Palermo, che includerà ovviamente anche il Ponte sullo Stretto».
Il capo del governo spiega con enfasi l’importanza di questo giorno, con l’inaugurazione della Biennale di Venezia dell’architettura, ricorda i 500 milioni di euro investiti per «rammendare le nostre periferie» e il vecchio porto di Trieste, «che vanta 87 edifici, di cui 86 da rimettere a posto». Un passaggio, e un lungo applauso, è riservato anche a Salvatore Girone, il marò sbarcato a Ciampino pochi minuti prima che Renzi tagliasse il nastro dell’elettrodotto. E ancora, un tributo sportivo al vincitore del Giro d’Italia, Vincenzo Nibali, la cui vittoria «ci riempie di gioia». «Non lo considero un toscano, è un prodotto made in Sicily», dice ammiccando al sindaco di Messina Accorinti, anche lui in platea. Ci sono anche il sottosegretario Minniti, il governatore calabrese Oliverio (assente l’omologo siciliano Crocetta), il prefetto di Reggio Sammartino, il questore Grassi, il sindaco di Reggio Falcomatà e il presidente del Consiglio Irto.
Renzi e altri

«COSE STRAORDINARIE» L’elettrodotto realizzato da Terna è, per Renzi, il simbolo dell’Italia che ce la fa. «C’è tanto altro da fare, ma abbiamo anche la consapevolezza che l’Italia è in grado di fare cose straordinarie». Il “Sorgente-Rizziconi”, in particolare, «ci farà risparmiare 600 milioni di euro all’anno e di immettere 700 tonnellate in meno di Co2 nell’ambiente. È in questo modo che si afferma un nuovo modello che ci consentirà di essere un Paese all’avanguardia».
Renzi riassume la situazione energetica nazionale con un paio di tweet. «L’Italia è al primo posto per energia fotovoltaica prodotta, mentre il 40% di quello che produciamo è interamente coperto da fonti rinnovabili. Siamo senza dubbio meglio di Germania, Francia e Regno Unito, ma di queste cose non si parla mai».
È la premessa per rimarcare l’importanza strategica del Mezzogiorno, «che è il vero motore dell’energia ma ha bisogno di infrastrutture». L’esecutivo sta facendo la sua parte, dice il premier: «Stiamo investendo nel Mezzogiorno, questo governo crede che il Sud possa e debba ripartire».
Renzi e oliverio

L’AD DI TERNA Mostra di essere particolarmente emozionato l’ad di Terna, Matteo Del Fante, che non esita a definirlo «un giorno speciale per l’azienda». L’elettrodotto «è un’opera eccezionale, che ci ha visti per 5 anni ventre a terra, per portare a termine una missione che in certi momenti ci è sembrata impossibile». Ora è tutto pronto, con il rafforzamento della rete interregionale che, assicura l’ad, ci permetterà di fare nuovi investimenti in questi territori, con un miliardo di euro di interventi già approvati».
elettrodotto1

IL REFERENDUM Ma l’inaugurazione non distoglie il premier dalla sua campagna referendaria. L’appuntamento di ottobre sarà uno spartiacque «tra chi vuole che ci siano meno politici e chi vuole che continuino a essere tanti, tra chi desidera che lo Stato costi di meno e quelli che invece vogliono che ci siano più Camere che fanno la stessa cosa». Perché le riforme, inclusa quella costituzionale, hanno anche lo scopo di «restituire speranza al Mezzogiorno».

REGGIO METROPOLITANA
La consultazione referendaria avrà effetti anche sul futuro assetto di Reggio. «Se passa il referendum – chiarisce Renzi – verranno cancellate le province e a quel punto si va verso l’istituzionalizzazione delle Città metropolitane. La mia opinione è che Reggio Calabria abbia tutte le caratteristiche metropolitane per definizione».

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