Mar. Lug 16th, 2024

Scura replica alle critiche sul decreto che autorizza 1.366 innesti nelle Aziende sanitarie e ospedaliere. «Nove incontri per definirli senza che abbia partecipato un dirigente o un funzionario. La struttura commissariale si occupa di tutto»

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 L’incipit è ironico. I rapporti tra commissario alla Sanità e politica regionale sono ai minimi termini. Così Massimo Scura entra nella polemica sulle assunzioni deliberate qualche giorno fa senza prendere troppo sul serio la nota di Pacenza che ne criticava la logica (potete leggerla qui): «Se entrassi in polemica con il signor Franco Pacenza molti potrebbero dire che al Commissario piace vincere facile. Quindi mi limiterò a dimostrare la profonda inesattezza delle sue affermazioni quando afferma che “il Dipartimento è stato messo di fronte al fatto compiuto” in merito alle 1.366 assunzioni autorizzate dal Dca 154 dei giorni scorsi». Scura ricorda che la norma «prevede che sia il dipartimento tutela della salute ad essere di supporto alla struttura commissariale e non viceversa», tanto per ristabilire i gradi. E poi affonda: «Quale dipartimento, se quello calabrese oggi è privo dei dirigenti di settori vitali quali: la rete ospedaliera, surrogato dal lavoro part time di un dirigente del Pugliese, i Lea, gli affari generali, l’accreditamento, l’emergenza urgenza, il bilancio e senza un dirigente all’ufficio convenzioni e il responsabile reti informatiche che opera part time e con il dirigente generale ad interim con altro dipartimento». Una spoliazione pressoché totale, che il commissario ha già evidenziato in passato anche se «va dato peraltro atto che il dirigente generale ad interim e i pochi dirigenti rimasti in dipartimento stanno da tempo fornendo una collaborazione preziosa e assidua».
«A questo sfascio – continua il commissario – da alcun mesi si è aggiunta l’assenza reale del dirigente del settore personale. Questa situazione costringe l’esigua struttura commissariale, che non finirò mai di ringraziare, da un anno e mezzo orfana del subcommissario e da una vita del supporto dell’Advisor, a fare anche il lavoro di competenza del dipartimento, ossia le istruttorie di buona parte dei decreti, tra i quali quelli sulle assunzioni, che richiedono un lavoro che dura circa sei mesi». Come dire: anziché lamentarsi, Pacenza farebbe bene a ringraziare del lavoro che viene svolto (quasi) in solitudine.
Scura ricorda, poi, che le richieste di assunzioni avanzate dai direttori generali sono iniziate «fin dalla fine del 2017». E «alcune le hanno inviate sia al Commissario che al dipartimento, che avrebbe dovuto istruire il decreto, altre sono pervenute solamente al commissario, perché anche i direttori generali hanno capito come fare per risolvere i problemi senza perdere tempo prezioso. Alcune richieste urgenti sono state accolte “nelle more del decreto”».
«La struttura commissariale – continua Scura – ha raccolto tutte le richieste, le ha confrontate con le precedenti, per verificarne la coerenza, ha valutato l’impatto economico, l’effetto sui servizi esistenti e sui nuovi servizi ospedalieri e territoriali da attivare. Dopo successive analisi e un paio di incontri collegiali nei quali si è parlato di assunzioni, stabilizzazioni e gestione di alcune risorse umane, quali il riequilibrio del rapporto Infermieri/Oss, figura sconosciuta in Calabria fino al marzo 2015, incontri ai quali è sempre stato invitato il dipartimento, finalmente con nota prot. n. 235224 del 5 luglio, indirizzata per conoscenza al dirigente generale e al Direttore del settore del personale tutti i direttori generali sono stati invitati singolarmente a Palazzo Alemanni per i giorni 10 e 11 luglio per l’ultima negoziazione che ha prodotto la scheda finale del dca 154 delle 1.366 autorizzazioni».
Un iter non proprio brevissimo. Scura segnala, però, che «a nessuno dei nove incontri, tante sono le Aziende sanitarie della Regione Calabria, ha partecipato un dirigente o un funzionario del dipartimento. Questo decreto, con l’aiuto del dipartimento, sarebbe stato pronto a metà giugno. Non entro nel merito delle scelte operate dai direttori generali e da me perché sarebbe un discorso lungo che andrebbe affrontato tra addetti ai lavori». E, per chiudere, Scura invita «Franco Pacenza a informarsi meglio presso il dipartimento e presso i direttori generali».

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