Equitalia non perdona nessuno, neanche i politici. Lo hanno sperimentato 5 ex Consiglieri regionali della Calabria, che si sono visti pignorare, consistenti fette dei loro vitalizzi, per non aver pagato multe, bolle e tasse varie.
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Non si conoscono i loro nomi perché vige la privacy, ma non sulle cifre. Ecco quindi che nelle disposizioni del Consiglio calabrese compare l’ammontare dei debiti degli ex onorevoli. Uno di loro dovrà corrispondere per intero circa 31mila euro, attraverso una piccola trattenuta di 1/7 sull’assegno mensile, pari a 690 euro.
Attualmente, la Regione Calabria ha sul groppone il vitalizio di 138 ex consiglieri regionali. Niente a che fare con le pensioni normali. I politici di lungo corso, quelli che hanno occupato gli scranni di Palazzo Campanella, sede del parlamento regionale, per più legislature, arrivano a intascare un assegno superiore ai 7mila euro al mese.
Probabilmente i protagonisti pensavano di farla franca, contavano sui privilegi della casta per non pagare, invece hanno avuto la sorpresa, di ritrovarsi inseguiti da Equitalia, fino ad essere privati dei vitalizzi che sono in molti casi maturati, dopo solo pochi anni di lavoro a Palazzo Campanella. La permanenza di soli 5 anni può contare infatti su un assegno non inferiore ai 2.200 euro. Uno scandalo se si tiene conto che per i dipendenti è possibile andare in pensione con 40 e più anni di lavoro, magari con poco più di mille euro al mese.
Carmen Fantò