Mer. Lug 17th, 2024

Non ci sono condizioni per impegno, maggioranza calabresi delusi

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L’imprenditore Maurizio Talarico, noto come “il re delle cravatte”, ritira la propria candidatura alla presidenza della Regione Calabria. Lo annuncia, con una dichiarazione, lo stesso imprenditore. “Ringrazio il Pd, nella persona del segretario Nicola Zingaretti e del coordinatore per il Sud Nicola Oddati – afferma Talarico – per avere individuato nella mia persona indipendente e della società civile il candidato a Presidente per le elezioni regionali 2020 in Calabria. Preciso a tala riguardo che, da una mia iniziale indisponibilità a candidarmi per motivi improcastinabili di lavoro, sono stato richiamato dal Pd, nelle persone di Zingaretti e Oddati, chiedendomi nuovamente la disponibilita’. Tale iniziativa da parte del Pd é scaturita dal rifiuto dell’imprenditore Florindo Rubbettino. Preciso altresì che la mia non e’ mai stata un auto candidatura ma una indicazione di superamento sia per le questioni interne al Pd sia per un richiamo verso i Cinquestelle per i valori che denotano la mia persona, rimanendo un elemento indipendente della società società civile distante dai partiti. Nonostante la consapevolezza di una competizione non facile, ho sentito il cuore, ho messo da parte il lavoro, gli affetti, l’amore per la ‘mia’ terra, dove di fatto si trovano le mie radici, e mi sono proposto a tutte le forze riformiste di governo e al Movimento 5 stelle come candidato civico e di superamento, credendo in un’immediata convergenza sia da parte del Pd che dei 5 stelle ai quali mi accomunano le battaglie sulla legalità, rinnovamento e rilancio del territorio”. “Giorni fa – dice ancora l’imprenditore – ho annunciato un ultimatum di adesione a tali forze. Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una rocambolesca trattativa fra il Pd e il Movimento 5 stelle per la scelta unitaria di un candidato a Presidente. Tale fase di accordi e mediazioni ha visto definitivamente tramontare un accordo unitario, con la presenza di un Pd spaccato che vede una parte della dirigenza seguire l’ex Governatore Oliverio e l’altra rimanere sotto il simbolo del Pd. Tali situazioni portano, di fatto, a scarse possibilità di competitività. Tali trattative hanno portato, a mio avviso, oltre i tempi esageratamente troppo in là, per organizzare una campagna elettorale, che prevede un comitato, individuare candidati validi ed un profilo che pone come selezione la legalità ed il rinnovamento nelle scelte e tanti altri elementi indispensabili per iniziare una battaglia elettorale seria ed efficace. Tale organizzazione sposterebbe di molto la reale discesa in campo del candidato, con un territorio vasto ed articolato per raggiungere ogni luogo ed esporre le proprie idee. Mi dispiace che i partiti ed movimenti, in una strategia di equilibri nazionali mirati a garantire un’eventuale vittoria in Emilia Romagna, che già da tempo vede i candidati in campo, hanno trascurato di fatto la selezione dei candidati a Presidente per la Calabria, determinando un notevole ritardo. Reputo sagge le parole del senatore Nicola Morra: siamo oltre il tempo massimo, neppure la persona più degna di essere votata avrebbe la possibilità di concorrere al meglio per un risultato. Conoscendo le trattative dei vertici, molti giorni fa ho diffuso un ultimatum su un eventuale mio ritiro ed un monito sui tempi, ormai divenuti troppo corti e vicini alla scadenza delle elezioni, con le feste natalizie di mezzo”. “Come più volte dichiarato – afferma inoltre Talarico – sono sceso in campo mettendoci la faccia e schierandomi per amore verso la ‘mia’ terra per contribuire a renderla una regione più competitiva ed europea. Non era certo la notorietà o remunerazioni, in quanto credo non ne abbia bisogno, ne’ interessi economici che mi inducevano a candidarmi. La mia storia personale testimonia le strategie vincenti che ho adottato partendo dal nulla e vedeva come attori me ed i miei collaboratori. Strategie per le quali la velocità d’azione alcune volte si rende indispensabile per la riuscita. I tempi dei soggetti politici e le strategie attuate in questa campagna elettorale sono fuori dal mio modo di essere. I processi lenti, le strategie errate, le attese di accordi fra il Pd e i 5 stelle, che non sono maturati, hanno bruciato i tempi necessari per attuare strategie vincenti che appartengono alla mia storia personale in termine di sfida. I calabresi sono un grande popolo in cui la maggioranza sono i delusi. Se non si inizia da un serio e visibile rinnovamento della classe dirigente in tutti i partiti, prima o poi registreranno un fallimento della Calabria. Ero ragazzo. Adesso sono padre fra poco sarò pure nonno. Ho 51 anni e finora non ho assistito ad un ricambio della classe dirigente. La stragrande maggioranza dei politici che hanno portato la Calabria al dissesto ancora è in auge”. “Ringrazio tutti i miei corregionali, sia quelli residenti in Calabria che quelli che vivono fuori regione – conclude Maurizio Talarico – che in questi giorni mi hanno sostenuto ed incitato a scendere in campo, ma purtroppo non ci sono le condizioni per farlo”.

SERVIZIO DI GIUSEPPE MAZZAFERRO
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