Dom. Lug 28th, 2024

Gli auspici della Conferenza Episcopale Calabra prima del voto. Alla calabresi Arcivescovi e Vescovi chiedono di «rifuggire da pratiche deprecabili, oltre che illecite, a partire dal voto di scambio»

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«Si rifugga da pratiche deprecabili, oltre che illecite, a partire dal voto di scambio». In vista del voto del prossimo 26 gennaio – quando i calabresi saranno chiamati alle urne per eleggere il presidente della Regione ed il nuovo Consiglio regionale – la Conferenza Episcopale Calabra, ha inviato un messaggio ai calabresi.
«Ogni appuntamento elettorale – scrivono gli Arcivescovi ed i Vescovi calabresi – è occasione di forte partecipazione democratica ed esercizio di cittadinanza attiva. In particolare, in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del nuovo presidente della Giunta regionale, nel mentre si richiamano tutti e ciascuno ad assolvere con coscienza e libertà il proprio dovere di elettore, la Conferenza episcopale calabra auspica che forze politiche, movimenti ed associazioni sappiano orientare le loro scelte ai principi del bene comune e del senso di responsabilità, necessari e richiesti a gran voce da una terra martoriata – in specie nelle classi più povere – dalla pervasiva presenza della criminalità organizzata, dal dilagare della corruzione, dalla mancanza di infrastrutture, dalla ripresa dell’emigrazione, dalla scelta di un esodo senza ritorno dei giovani, dalla disoccupazione e, negli ultimi tempi, anche dalla grave crisi che attanaglia sempre più la sanità, vero problema tra i problemi, costringendo sempre più calabresi a cercare fuori regione anche i presìdi terapeutici. A fronte di una situazione delicata, che richiede passione e determinazione, ma anche trasparenza, rinnovamento, lungimiranza e prospettive di medio e lungo periodo, la Cec confida che si riscoprano i valori della competenza, dell’esperienza e del servizio, assolutamente fondamentali nella politica, sostenendo con battaglie autentiche e credibili la legalità, l’occupazione, la tutela delle fasce deboli e delle famiglie bisognose e, tra le altre cose, l’ulteriore valorizzazione del porto di Gioia Tauro, delle meravigliose coste, del patrimonio boschivo e dei nostri considerevoli tesori storicoculturali».
Per questi motivi, secondo la Conferenza Episcopale Calabra «occorre rifuggire da pratiche deprecabili, oltre che illecite, a partire dal voto di scambio, sotto ogni sua forma, esercitando con matura espressione il proprio consenso: tutto ciò servirà a ricucire i rapporti tra politica e cittadini ed arginare la diffusione di fenomeni degenerativi di antipolitica, dannosi per la tenuta ed il funzionamento delle Istituzioni e l’integrità del tessuto sociale».
Gli Arcivescovi ed i Vescovi delle diocesi calabresi, infine, affidano «queste nostre considerazioni a tutti i calabresi perché il benessere spirituale e socioeconomico della nostra amata Regione sia frutto della loro responsabilità, mentre auguriamo fin d’ora alla compagine che amministrerà la nostra terra l’esercizio di un mandato esemplare e apprezzato. Con coraggio e fiducia, sempre avanti».

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