Il sindaco uscente di Napoli lascia un Comune a rischio dissesto: “È così da 10 anni, abbiamo ridotto il debito”. E cosa può fare la politica contro la ‘ndrangheta? “Votare per me”
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“È chiaro che nel momento in cui dovessimo vincere, come io credo, questo avrà una portata di rilevanza nazionale enorme: battere il centrosinistra e centrodestra significa porsi come forza alternativa, da Sud, per costruire un’alternativa politica che serve al Paese”. È lo stesso Luigi de Magistris a spiegare, ai microfoni di Zoom24, il piano politico del progetto di cui è alla guida, all’Hotel 501 di Vibo Valentia prima di un incontro “tecnico-organizzativo” con candidati e volontari. Vincere in Calabria, spiega, aprirebbe la strada a un movimento nazionale che vuole porsi come “alternativa” alle due coalizioni esistenti. Le elezioni calabresi, quindi, come uno strumento per arrivare a quelle nazionali e costruire un terzo polo, civico, lontano dai partiti.
Il rischio dissesto del Comune di Napoli
Per puntare più in alto, però, prima bisogna vincere. Anche se per de Magistris il risultato “storico” è già stato raggiunto: “Per la prima volta – spiega – una coalizione civica popolare, alternativa agli schieramenti tradizionali di destra e sinistra, presenta ben 6 liste“. Ma non sarà facile, gli avversari sono agguerriti e sono in diversi a mettere in dubbio le capacità amministrative del sindaco uscente di Napoli, che lascia un Comune a rischio dissesto e commissariamento: “Abbiamo governato Napoli per 10 anni riducendo il debito, il disavanzo, facendola diventare la prima città per crescita culturale e turistica”. Però, nonostante questo, il rischio del dissesto è concreto. “Abbiamo ereditato una città quasi in dissesto – risponde de Magistris – con i rifiuti al primo piano. Il rischio del dissesto lo viviamo da 10 anni: fin quando io sarò sindaco non andrà in dissesto, forse quando verranno altri dopo di noi“. Sembra tranquillo il candidato alla presidenza in Calabria, ma sembra anche giocare con le parole: smetterà infatti di essere sindaco il prossimo 3 e 4 ottobre, quando si voterà anche a Napoli, e le procedure del dissesto non sono immediate: hanno bisogno di tempo, a volte anche di anni.
“Noi parliamo agli astenuti, ai delusi”
Nel frattempo i suoi avversari, per denigrarlo, lo accusano di essere uno “straniero“. Cosa risponde? “La mia storia dimostra che l’amore per questa terra è talmente infinito – afferma – che, nonostante non sia nato in Calabria, nonostante il sistema criminale mi abbia espulso, io ritorno per amore di questa terra che ho sempre vissuto da bambino”. Con un progetto politico che, per sua natura, non avrebbe potuto legarsi alla coalizione di centrosinistra: “C’è un centrodestra apparentemente unito, poi vediamo cosa succede nelle urne, un centrosinistra diviso da Oliverio e Bruni, e poi ci siamo noi”. Una coalizione civica, spiega, che punta a parlare “a tutti i calabresi, agli astenuti, ai delusi“.
Come contrastare la ‘ndrangheta? “Votare per de Magistris”
C’è anche il tempo per un affondo politico agli avversari: “Noi non abbiamo gli imbarazzi della Lega che fa vedere con le passerelle che contrasta la ‘ndrangheta ma che nei fatti fa tutt’altro”. A proposito di criminalità organizzata, cosa può fare la politica – concretamente – per contrastare la ‘ndrangheta? “Votare Luigi de Magistris”. In che senso? “Centrodestra e centrosinistra nella lotta alla corruzione e alle mafie non sono credibili, perchè hanno fallito. Chi vota noi avrà certezza che corruzione, compromesso morale, ‘ndrangheta e borghesia mafiosa – conclude – usciranno fuori dalla Cittadella regionale”.