Si può ben affermare, senza ombra di dubbio, che i cittadini del territorio reggino e non solo, possono, veramente, dormire sonni tranquilli, perché, in caso di eventi terroristici o di particolari episodi delittuosi, sanno di poter contare sulla presenza, discreta e riservata, di angeli in divisa, i cui parametri qualitativi delle loro prestazioni professionali, sono elevatissimi. La dimostrazione concreta si è avuta il quattro di novembre, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Infatti, i militari CRI del Nucleo di Reggio Calabria, insieme ai Carabinieri dell’Aliquota di Primo Intervento (API) – Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno effettuato una eccellente simulazione di soccorso in ambiente ostile, che ha riscosso l’apprezzamento di tutti i presenti, a cominciare dalle massime autorità istituzionali provinciali. L’azione sinergica, congiunta e simultanea, dei due corpi speciali, è stata condotta simulando che un malvivente, dopo aver ferito un malcapitato con un’arma da taglio, veniva disarmato ed immobilizzato dai Carabinieri, mentre il ferito veniva soccorso da una squadra di militari CRI e rapidamente evacuato in un luogo di cura. La rapidità e la precisione con la quale è stata condotta l’operazione, ha evidenziato uno standard tecnico e professionale e un livello di precisione e sicurezza che non molte regioni europee possono vantare.
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Le Aliquote di Pronto Intervento impegnate, sono comandate dal colonnello Massimiliano Galasso. I militari CRI, invece, dal Nucleo reggino diretto dall’Ufficiale Medico Francesco Principato. Il Nucleo è dipendente dal Centro di Mobilitazione Meridionale di Bari, guidato dal comandante Savino, mentre il Corpo Militare, a livello nazionale, è comandato dal generale Gabriele Lupini.