Mar. Lug 16th, 2024

I Siti a rischio balneabilità e l’appello agli Enti Locali

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La costa di Reggio Calabria continua a essere segnata dai nove “bollini neri” della vergogna, secondo i dati recentemente trasmessi agli enti locali dall’Arpacal. Questi dati impongono agli enti locali l’adozione di ordinanze di divieto per proteggere i bagnanti dai pericoli legati alla qualità dell’acqua. La città dello Stretto si conferma così la cenerentola della Calabria in termini di balneabilità.

Questi dati confermano la tendenza dell’anno precedente, quando altre due criticità si erano aggiunte alla lista. La mappa delineata dall’Arpacal indica la scarsa qualità delle acque in nove siti lungo la costa reggina: Gallico Limoneto, Gallico Lido Mimmo, Circolo Nautico, Lido Comunale Pontile N, Lido Comunale Pontile S, Ravagnese Sabbie Bianche, Pellaro Lume e i 500 metri del Torrente Annunziata. Di questi siti, ben 15 si trovano nell’area reggina, rendendo la situazione ancora più preoccupante. A questi nove siti si aggiungono Brancaleone, due a Gioia Tauro, Montebello e San Ferdinando, insieme a Paola e Nicotera.

Gli enti locali sono stati messi al corrente di questi dati e ora devono prendere provvedimenti immediati per tradurli in divieti di balneazione al fine di proteggere la salute dei bagnanti. Tuttavia, non tutto è perduto lungo il litorale reggino, poiché ci sono anche otto punti di eccellenza: Pentimele, Oasi, Lido Caponera, Occhio di Pellaro, Pellaro Martorana, Bocale Lido Carabinieri, Bocale Stazione Ferroviaria e Bocale Calypso, insieme a Punta Pellaro. Questi punti di eccellenza rappresentano un raggio di speranza per la costa reggina e offrono alternative sicure per coloro che cercano di godersi il mare in sicurezza.

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