Ven. Nov 22nd, 2024

Annullata senza rinvio la sentenza impugnata relativamente al reato di maltrattamenti, ritenuto assorbito dal tentato omicidio; e ridetermina la pena in 17 anni e 8 mesi di reclusione

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Annullata senza rinvio la sentenza impugnata relativamente al reato di maltrattamenti, ritenuto assorbito dal tentato omicidio; e ridetermina la pena in 17 anni e 8 mesi di reclusione. La Corte Suprema di Cassazione ha reso definitiva la condanna nei confronti di Ciro Russo, napoletano di Ercolano, l’uomo che ha tentato di uccidere l’ex moglie, Maria Antonietta Rositani, aggredendola e lanciandole addosso della benzina per poi darle fuoco a Reggio Calabria.

La vicenda è tristemente nota ed esplode nella mattinata di terrore del 13 marzo 2019, a una manciata di metri dell’istituto scolastico “Frangipane”, cintura urbana sud della città. Ciro Russo era evaso dai domiciliari che stava scontando a casa dei genitori a Ercolano (Napoli) e dopo un viaggio in auto per l’intera notte ritornò a Reggio per vendicarsi dell’ex moglie. Tentando di ucciderla, dopo aver versato della benzina addosso della donna e dandole fuoco.

Maria Antonietta Rositani si salvò per miracolo, avendo riportato gravissime ustioni che le ricoprivano il 50% del corpo e lascio le cure ospedaliere solo dopo 20 mesi e dopo avere subito decine di interventi chirurgici. Ciro Russo riuscì a fuggire per un paio di giorni, rintracciato dalla Polizia nel cuore della città. In Cassazione, Maria Antonietta Rositani è stata difesa dall’avvocato Alessandro Elia del Foro di Reggio Calabria.