Mar. Lug 16th, 2024

Reggina, ieri sera un imbarazzante Saladini ha raccontato un mare di bugie in diretta TV. In buona parte le smentisce da solo con le sue precedenti dichiarazioni, per il resto contano i fatti

Reggio Calabria s’è svegliata confusa. Stranita. Di quello che ha detto Felice Saladini ieri sera a Sportitalia non ci ha capito nulla. O meglio, ha avuto la conferma che l’imprenditore lametino per un anno intero venerato come il salvatore della patria in realtà era solo un grande bluff, una totale presa in giro. Ieri sera in TV è stato imbarazzante. Ha sbagliato modi, tempi, contenuti. Non ha avuto neanche il coraggio e la dignità di chiedere scusa. La città intera aspettava da due mesi che parlasse e facesse chiarezza, e invece sarebbe stato meglio se fosse rimasto zitto e nascosto. Perchè alla fine ne ha dette tante che ha soltanto alimentato la comprensibile rabbia della gente.

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Quando ha detto che “se il Consiglio di Stato mi dà ragione festeggio con tutti i tifosi, facciamo una festa da serie A“, da Gebbione a Santa Caterina in molti presi dalla collera hanno lanciato il telecomando e rotto il televisore. Adesso gli potranno chiedere i danni. I tifosi della Reggina la festa da serie A la faranno quando la squadra tornerà in serie A. Se il Consiglio di Stato riammetterà la squadra in serie B non ci sarà nulla da festeggiare, ma piuttosto bisognerà soltanto da lavorare a testa bassa per ricostruire tutto quello che Saladini ha distrutto negli ultimi mesi. Non c’è più una società, non c’è più una squadra, si sono dimessi tutti e Saladini ha anche il coraggio di parlare di feste e party? 

La beffa ai dipendenti senza stipendio

Ma il fondo Saladini l’ha toccato quando ha espresso solidarietà ai dipendenti senza stipendio, “io gli sono vicino“, ha detto, scaricando ogni responsabilità su Ilari. “L’amministratore è lui, deve pagare lui“. Peccato che i dipendenti della Reggina sono senza stipendio da cinque mesi, mentre Ilari è il proprietario da 28 giorni. Le reazioni dei dipendenti sono state le più amare e deluse, perchè oltre ad aver lavorato gratis per tutto questo tempo, adesso si sentono anche presi in giro. “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti” ha commentato uno di loro su facebook.

La scelta di snobbare Reggio (ancora una volta)

Saladini ha snobbato ancora una volta Reggio e la Reggina: per fare chiarezza la conferenza stampa l’avrebbe dovuta fare a Reggio con la stampa locale. E per quanto Pedullà e Criscitiello siano stati bravi ad incalzarlo, per Saladini quello di ieri sera è stato comunque un territorio amico. Nessuno, ad esempio, gli ha chiesto che fine hanno fatto i 250 mila euro che erano rimasti sul conto della società, nessuno gli ha chiesto se ha emesso le ultime fatture per il socio e cugino Ferraro che aveva lo sponsor sulla maglia. Nessuno gli ha fatto notare, quando ha scaricato su Ilari le responsabilità degli stipendi non pagati, che gli arretrati risalgono a cinque mesi fa.

L’intervista di Saladini è un condensato di bugie clamorose e sfacciate, nate dalla convinzione che Reggio sia una città di allocchi, ingenui e creduloni. Probabilmente Reggio ha meritato questa considerazione agli occhi dell’imprenditore lametino che per un anno ha fatto il bello e il cattivo tempo mentre la folla lo acclamava al punto che persino fino a un paio di settimane fa, fino addirittura alla sentenza del TAR, c’era chi dava più credito ai suoi comunicati-farsa rispetto alla stampa locale che invece raccontava la verità. E quindi adesso Saladini continua a prendere in giro la città.

Le falsità su Cardona, Taibi e Inzaghi

Saladini ha ringraziato Cardona e Inzaghi ed esaltato il ruolo di Taibi. Ma perchè allora li ha trattati così male? Perchè non ha detto a Cardona dell’intenzione di cedere la società? Perchè ha tradito gli accordi che l’ex Presidente aveva preso con la Federazione sul pagamento dei 757 mila euro al 20 giugno? Se Cardona si è dimesso, è proprio per il doppio tradimento subito da Saladini sul mancato pagamento e sulla cessione del club. Adesso lo ringrazia? Ma ci avrebbe dovuto pensare prima, con i comportamenti, a rispettarlo. E non lo ha fatto. E che dire di Inzaghi? Avrebbe dovuto ringraziarlo prima, mentre lottava per i playoff con la squadra abbandonata in condizioni disperate e con una società che navigava a vista. E invece Saladini ad ogni sconfitta lo metteva in discussione, dopo Cagliari gli ha chiesto addirittura le dimissioni. E poi non l’ha neanche tesserato come previsto dai regolamenti federali, tanto che il mister è di fatto esonerato. Che senso ha ringraziarlo adesso, dopo averlo massacrato? E ancora, Taibi. Se davvero vuole fargli una statua, perchè non accoglie le sue richieste da tre mesi? Perchè lo ha abbandonato, da solo, al Sant’Agata senza un centesimo e senza alcuna risposta concreta alle sue disperate richieste? Sono solo parole di facciata, perchè Saladini con i fatti a Cardona l’ha tradito e a Inzaghi e Taibi ha fatto la guerra. Tra quelli che ieri sera hanno scagliato il telecomando contro la TV probabilmente ci sono anche loro.

Le bugie sulle ragioni della vendita del club

Saladini apre bocca e dice bugie. Parla e dice bugie. Fa la vittima sentendosi “parafulmine di tutta la situazione” (?) al punto da decidere di vendere perchè “era diventato insostenibile“, ma dimentica che l’annuncio di cessione del club risale al 20 giugno, molto prima che iniziassero tutti i problemi. Molto prima che qualcuno mettesse in dubbio la regolarità dell’iscrizione. Non c’era alcuna discussione, ancora, su questo tema. Saladini era ancora venerato, idolatrato, considerato un genio della finanza. E invece non ha neanche la capacità di raccontare le bugie: serve buona memoria, bisogna pesare ogni sillaba. Dire la verità è molto più facile, raccontare bugie espone al rischio di smentirsi da solo. E non è affatto vero che lui ha deciso di cedere la Reggina perchè non sosteneva tutti questi problemi ed era diventato il “parafulmine” di non si sa bene cosa e chi, perchè lui l’annuncio di cessione della Reggina lo ha fatto molto prima che i problemi iniziassero.

Le bugie sulle scadenze federali (che non ha rispettato)

Vergognoso, poi, il passaggio sulle “scadenze federali onorate il 20 giugno” con il pagamento di 5,4 milioni di euro. Saladini non ha onorato un bel nulla. Quei 5,4 milioni di euro erano gli arretrati non pagati nei mesi precedenti (per cui aveva avuto la penalizzazione, più che dimezzata da -12 a -5 grazie alla battaglia di Cardona in FIGC conclusa con il compromesso che accontentava tutti); ma c’erano anche 757 mila euro dello stralcio del debito dell’omologa che erano a tutti gli effetti una scadenza federale prevista dalle nuove norme stabilite insieme alla Reggina nel Consiglio Federale (documento 169/A), come confermato dalle motivazioni del TAR. Saladini, quindi, non ha rispettato la scadenze federali, altrimenti la Reggina sarebbe regolarmente iscritta. “Marcello, ci siamo presi questo rischio” ha detto al Presidente che gli telefonava imbufalito in quella drammatica notte. Quindi era consapevole del rischio che stava correndo. Ma anche questa domanda, ieri sera, non gliel’ha fatta nessuno.

Le bugie sul debito e sull’iscrizione

Piagnucola, fa la vittima, e non si spiega “perchè la Reggina l’anno scorso è stata iscritta con 20 milioni di euro di debiti e quest’anno senza debiti non è stata iscritta“. Ma è proprio questo il punto! Intanto l’indebitamento che Saladini ha ereditato da Gallo era di 16 milioni, che sono tanti ma non sono comunque 20 (perchè sparare cifre a caso?). A Saladini avrebbero dovuto chiedere come mai, a fronte della sua geniale gestione economica, in un solo anno ha prodotto più di 11 milioni di euro di debiti a fronte dei 16 milioni ereditati dalla precedente gestione pluriennale condita di promozioni e gravata dalla crisi della pandemia. Ma questo gliel’avremmo chiesto se fosse venuto a Reggio, invece ha scelto un terreno amico. Vabbè. Ma Saladini sa bene, perchè non può non saperlo, che lui ha iscritto la Reggina indebitata di 16 milioni un anno fa così come si iscrivono ogni anno tutti gli altri club, aderendo al salvacalcio e spalmando il debito su più rate. Se non avesse improvvisamente smesso di pagarle nel 2023, quelle rate, come gli chiedevano tutti i dirigenti della Reggina al Sant’Agata, la squadra si sarebbe potuta iscrivere a prescindere dall’omologa, come fanno tutti gli altri club che hanno un indebitamento più o meno importante (la quasi totalità delle squadre di tutte le categorie) e che ogni anno si iscrivono regolarmente al campionato. Che Saladini abbia iscritto regolarmente la squadra nel 2022 e non nel 2023 è un’aggravante dei suoi errori, non certo una giustificazione. E non è affatto vero che adesso la Reggina è senza debiti: quest’ennesima frottola non inganna più nessuno. Su StrettoWeb lo abbiamo già scritto in più riprese: l’omologa prevede che comunque la società dovrà pagare 8 milioni di euro, perchè ha stralciato il debito ma non l’ha azzerato, e questi 8 milioni li dovrà pagare tassativamente entro un anno (l’indebitamento classico invece si poteva spalmare su più tempo). Inoltre ci sono i debiti che lo stesso Saladini ha maturato nella sua gestione, che non sono inseriti nell’omologa e che sono ulteriormente lievitati con i mancati pagamenti degli ultimi mesi, tanto che anche in caso di riammissione, nel giorno in cui Saladini vorrebbe fare una maxi festa, scatterebbero in automatico le nuove penalizzazioni per il prossimo campionato.

Quali sono i 15 milioni di euro che Saladini rivendica di aver “messo” nel club?

Quando Saladini dice che ha messo 15 milioni nella Reggina, a quali soldi si riferisce? Considerando che negli ultimi mesi non ha pagato nulla, considerando che non ha coperto un centesimo del debito avventurandosi nella strada inesplorata e tortuosa del piano di ristrutturazione, considerando che tra diritti televisivi, sponsorizzazioni e botteghino la Reggina nell’ultima stagione ha incassato proprio 15 milioni di euro, viene il dubbio che questi 15 milioni di euro che Saladini rivendica di aver “messo” non siano soldi suoi ma siano semplicemente i soldi che la Reggina ha prodotto durante questa stagione.

La faccia tosta della difesa “accollata”

Ulteriore passaggio imbarazzante, Saladini tenta di ergersi ad eroe ancora una volta per essersi “accollato la trafila difensiva di tutto l’iter giudiziario“. Ma ci mancherebbe pure! Ha fatto tutti questi danni, e non si sarebbe neanche dovuto difendere? In caso di sconfitta giudiziaria, in caso di bocciatura anche al Consiglio di Stato, la Reggina tornerà al 100% nelle sue disponibilità e sarà lui a dover rispondere di bancarotta. Saladini, quindi, non si è accollato un bel nulla e non sta lottando per la Reggina: il suo unico obiettivo è evitare di avere il fardello di un fallimento, che significherebbe la sua fine imprenditoriale. Per questo sta lottando in prima persona nei Tribunali, non certo per spirito da buon samaritano nei confronti della Reggina che intanto negli ultimi mesi ha completamente distrutto.

Quel “potrei tornare in società” che lascia sgomenti

Infine, la ciliegina sulla torta: Saladini non esclude un suo ritorno in società. Ha appena venduto, sta scaricando su Ilari tutte le responsabilità delle sue mancanze, e ha anche la faccia di non escludere un suo ritorno in società? Su StrettoWeb lo abbiamo già scritto nelle scorse settimane che Saladini non ha intenzione di cedere davvero. Che c’è una clausola di garanzie bancarie che Ilari non ha rispettato e che, in caso di riammissione, dal 30 agosto rischiamo di assistere a Saladini e Ilari che iniziano a litigare su chi dovrà essere il legittimo proprietario del club. L’intenzione Saladini, velatamente, l’ha confermata in diretta TV davanti a tifosi e appassionati. Senza neanche vergogna. E si è anche sorpreso dei tifosi che contestavano fuori dagli studi? Reggio fin qui ha avuto fin troppa pazienza…

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