Reggina, dopodomani il TAR dovrebbe con ogni probabilità accogliere il ricorso dei legali del club amaranto per la riammissione in serie B: i chiari riferimenti normativi e una nuova alba senza più alibi, retro pensieri e vittimismi complottisti e provinciali
A 48 ore dall’appuntamento del TAR, continua ad aumentare la fiducia sull’esito dell’udienza in cui la Reggina chiede la riammissione in serie B. I riferimenti normativi sono chiari, e se da un lato i magistrati federali della FIGC non hanno ritenuto – in tre diversi gradi di giudizio – che la Reggina avesse rispettato le autonome scadenze federali appunto, adesso i giudici amministrativi sono chiamati a valutare la bontà dell’operato legale del club amaranto, su cui c’è poco da discutere. A norma di legge la Reggina non potrà che essere riammessa al campionato di serie B.
Continua....
La chiave di tutto, però, è nell’orbita sportiva e va cercata nella scelta strategica della stessa FIGC che dopo aver escluso la Reggina, per la prima volta nella storia, non ha riammesso alcun altro club in autonomia ma al contrario ha riconosciuto la superiorità dei Tribunali dello Stato, a cui adesso si affida. Mai l’organico dei campionati era arrivato ad Agosto incompleto: la FIGC, per la prima volta con il caso Reggina, ha chiaramente evidenziato che in base alle proprie norme la società amaranto andrebbe esclusa ma al tempo stesso ha riconosciuto che esiste un’entità superiore (lo Stato) che adesso deve prendersi la responsabilità di riammettere la Reggina, in quanto la Reggina davvero non ha rispettato le norme federali ma al contrario ha seguito quelle dello Stato. Ecco perchè c’è ancora una “X” nell’organico del campionato e non c’è stata alcuna riammissione. La Reggina non è stata mai sostituita proprio perchè in Federazione sanno benissimo che il Tribunale Amministrativo non potrà che riammetterla.
Ecco perchè più o meno all’orario del tramonto di mercoledì 2 agosto la Reggina potrebbe vivere una sua nuova alba. L’inizio di una nuova storia, con la riammissione in serie B a cui la squadra amaranto parteciperà per il quarto anno consecutivo così come sancito dai risultati maturati sul campo. E quella di mercoledì sera sarà anche la fine di tutti gli alibi che hanno alimentato i piagnistei di una parte della città negli ultimi due mesi. Quelli che si sentivano vittime dei “poteri forti del Nord”, esclusi per una sorta di complotto non si capisce ordito da chi e perchè proprio contro la Reggina a fronte di altri 18 club che nessuno ha mai messo in discussone (ce n’è invece un altro, del profondo Nord, che è in discussione esattamente come la Reggina per l’analogo principio di non aver rispettato le norme federali).
Se, come appare molto probabile, tra poco più di 48 ore la Reggina sarà di nuovo in serie B, non ci saranno più scuse a fronte di tutte quelle criticità più volte evidenziate su queste pagine e non solo negli ultimi mesi, a partire dal mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti da oltre cinque mesi e anche dei tesserati per la mensilità di giugno (la scadenza è domani, nessuno ha intenzione di rispettarla quindi la FIGC farà scattare il deferimento che determinerà i conseguenti 2 punti di penalizzazione nel prossimo campionato), ma anche l’organizzazione dell’azienda in tutte le sue componenti rimaste vacanti dopo la grande fuga delle ultime settimane, primo su tutti il Segretario Generale vitale per il funzionamento del club. Ma l’elemento su cui la dirigenza dovrà concentrarsi in modo più rapido sarà quello tecnico: bisognerà allestire la squadra, scegliere il nuovo allenatore, fare il mercato in extremis, individuare i calciatori e tutte le indispensabili figure di contorno che oggi formalmente non esistono più anche se stanno prestando servizio esclusivamente per amore non certo nei confronti della dirigenza di turno, ma per rispetto di una tradizione simbolo di una città intera con 109 anni di storia (ci riferiamo a preparatori, medici, fisioterapisti, team manager, cuochi, giardinieri etc. etc.). E dopo la riammissione non ci saranno più alibi. L’eredità lasciata da Felice Saladini e dai faccendieri che è disperatamente andato a cercarsi per “liberarsi” del club è disastrosa, la Reggina arriva alla vigilia della riammissione e a poche settimane dall’inizio del campionato completamente impreparata, adesso bisogna lavorare sodo con fatti concreti e poche parole per fare in modo che questa nuova alba non sia soltanto l’illusione di un’altra stagione peggiore della precedente, conclusa nel buio più profondo. Anche perchè se persino dopo la riammissione del TAR dovesse continuare il circo, nessuno potrà più prendersela con Cellino, con Balata, Gravina, Abodi, persino gli altri 18 club colpevoli di non si sa cosa (?). Con la riammissione sfumeranno in un secondo tutti i capri espiatori delle ultime settimane. Tutto dipenderà (come tuttavia è stato anche fino ad oggi, anche se alcuni ancora non l’hanno compreso) esclusivamente dalla Reggina.
STRETTOWEB