L’intervento di Felice Saladini a Sportitalia: l’imprenditore lametino, patron della Reggina, torna a parlare
Ha parlato, Felice Saladini. Non a Reggio, a Milano, ma è stato anche contestato. Ha ritardato il suo intervento perché alcuni tifosi gli hanno chiesto spiegazioni fuori dagli studi di Sportitalia. C’erano anche i suoi bambini. Poi però è entrato e ha detto la sua, incalzato dalle domande di Criscitiello e Pedullà. Non parlava alla stampa da due mesi, che sono due mesi e oltre se si considera l’ultima sua apparizione – e conferenza – a Reggio Calabria.
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Saladini si appoggia ancora alle Leggi dello Stato
“Una situazione complessa, da comprendere. Ecco perché i tifosi, e lo abbiamo visto anche pochi minuti fa, hanno tutte le ragioni del mondo a contestare, perché si trovano davanti una storia, un territorio. La Reggina non è una semplice squadra di calcio. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare e, oggi, ricorrere al Consiglio di Stato non è comprensibile di fronte a una Legge dello Stato. Tantissimi poi mi sostengono e sostengono la Reggina, da persone a istituzioni. Tantissimi che conoscono la verità dei fatti e capiscono bene le Leggi dello Stato. Poi lo so che tanti sono incazzati. Mi aspettavo che questo sistema calcio potesse aiutare meglio un giovane imprenditore italiano, mentre invece sono stato rimasto vittima. Ho rispetto di Gravina e Balata, hanno una Federazione e una Lega da salvaguardare, ma penso che si poteva sfruttare quello che era il coraggio di un imprenditore”.
Saladini: “in 10 mesi ho messo 15 milioni”
“C’è qualcosa di incredibile, non sta in piedi come ragionamento. Il 18 giugno dello scorso anno c’era una Reggina fallita. 20 milioni di euro di debito. Io mi accollo quel debito, salvo la Reggina, verso 4 milioni per iscriverla e con tutti quei debiti la società viene iscritta. Questo non è un passaggio da poco. Poi ricostruiamo, tra settembre e novembre però i debiti continuano. Anziché stare a parlare e scrivere sui social come tanti, ho fatto. In 10 mesi io ho messo 15 milioni”.
Saladini e la cessione: “ho venduto a un fondo, che ha poi scelto Ilari”
“Consiglio di Stato? Mi darà ragione. Io credo nelle Leggi. Il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso una sentenza, per nome e conto del popolo italiano, che dice che quei famosi 700 e passa mila euro potevano essere pagati entro 30 giorni dalla sentenza. Perché vendo? Perché ero diventato un parafulmine. Io ho venduto a un fondo inglese che ha ritenuto Ilari beneficiario. Poi il fondo dovrà continuare a portare investitori. Io li ho visti, questi investitori, fisici, sono venuti. Il fondo viene da noi e dice: ‘investiamo nella Reggina’ e così facciamo un preliminare, il 5 di luglio. Questo fondo nomina nei giorni successivi Ilari come beneficiario. Il fondo adesso c’è e vedrete che se il 29 andrà bene si allargherà la platea di investitori. E’ stato il fondo a presentarmi una serie di investitori credibili. Quando si doveva fare l’atto dal notaio, il fondo ha nominato primo beneficiario il dottor Ilari. Se ero d’accordo? Lì non c’era da essere d’accordo o non d’accordo…. Ilari fattura un milione? Per ogni informazione chiamate in studio Ilari”.
“Il 20 giugno ho versato 5,4 milioni euro, ma una Legge dello Stato ha consentito alla Reggina di fare un accordo di ristrutturazione con sentenza di omologa il 12 giugno. Ci sono 5 giorni lavorativi, in quei 5 giorni ho pagato le scadenze federali. Noi l’anno scorso siamo stati iscritti con 20 milioni di euro di debito e ora non siamo iscritti con zero debiti. A un certo punto ero parafulmine di un sacco di problemi, per questo ho deciso di cedere. Mi sentivo vittima”.
I rapporti con Cardona
“I rapporti con Cardona sono buoni, gli devo soltanto dire grazie per aver sposato il mio progetto l’anno scorso. E’ un uomo di Stato, mi ha insegnato tanto e ha insegnato tanto alla mia famiglia. E’ una persona straordinaria che si è innamorata del nostro progetto, una persona riconosciuta dalla Lega, tanto che ha avuto l’incarico di Vice Presidente di Impresa Sociale. Gliene stanno dicendo troppe contro. Lui in me ha riconosciuto in me un imprenditore che aveva un progetto e per questo ha deciso di dimettersi quando ha saputo che quel progetto stava venendo meno con la vendita”.
Il pagamento degli stipendi
“I dipendenti chi li paga? La Reggina. Oggi la società ha un socio e un amministratore, la risposta mi sembra facile e semplice. Io sono vicino a quelle persone che in questo anno mi hanno aiutato”.
Saladini: “ringrazio Inzaghi”
“Io sono sempre quello dell’anno scorso, che è andato a Formentera a convincere Inzaghi. A lui dirò sempre grazie per i risultati ottenuti insieme a squadra, staff e collaboratori. I playoff sono un grande risultato. Approfitto per ringraziare Inzaghi”.
Saladini: “a Taibi una statua. Io non mollo”
“Io sono ancora oggi protagonista della difesa della Reggina, perché mi sono voluto accollare tutta la trafila difensiva fino al Consiglio di Stato e anche oltre, all’Europa. Non mi sento al capezzale. Ho fatto tanto, potevo fare meglio. Sono stato messo in un angolo da questo sistema e ho capito che ero parafulmine, per questo ho voluto vendere. Io oggi sono qui e sono un tifoso della Reggina e non posso essere contento, ma non mollo. A Taibi bisognerebbe fare una statua”.
Il caos dopo Reggina-Ascoli ed eventuali ritorni
“Dopo la partita con l’Ascoli siamo stati tutti euforici e c’è stata qualche incomprensione”. E poi conclude. “Se il Consiglio di Stato mi dà ragione? Festeggio con tutti i tifosi della Reggina, una festa di Serie A. Se ritorno in società? Se serve dare una mano per la mia Calabria”. In chiusura Criscitiello promette: “se ci sarà la vittoria al Consiglio di Stato faremo la trasmissione dal Granillo”.
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