Ven. Ago 9th, 2024

Reggio Calabria aspettava una notte così da un bel po’ di tempo. La Reggina, oggi, torna a giocarsi la Serie A. Alla città non importa come andrà, ma le è già bastato aver avuto la possibilità di sognare

E’ il grande giorno. E’ la grande notte. Da un gol nel finale che ha fatto piangere di dolore a un gol nel finale che ha fatto piangere di gioia e sognare. Da Rigoni a Canotto. In mezzo, 12 anni. 12 anni di altalene, di sofferenze, di emozioni, di incubi, di esaltazioni. Reggio Calabria aspettava una notte così da un bel po’ di tempo. La Reggina, oggi, torna a giocarsi la Serie A. Alla città non importa come andrà, ma le è già bastato aver avuto la possibilità di sognare.

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Questa sera c’è il Sudtirol. Ha fatto un miracolo, forse più di quello degli amaranto. Tra le ultime compagini per monte-ingaggi della categoria, dall’arrivo di Bisoli ha cambiato passo sfiorando anche la A diretta. Poi terzo, poi quarto posto, infine sesto dopo l’ultima giornata, al culmine di un ultimo mese così così. Ma gli alto-atesini hanno due risultati su tre, oltre a una difesa solida, anche se fanno fatica a segnare.

La Reggina è andata decisamente oltre l’obiettivo iniziale (la salvezza), diventato poi playoff a inizio Primavera (si parlò di playoff dopo la sconfitta di Cosenza). Tutto questo nonostante tantissime difficoltà da gennaio in poi, tra voci fuori campo, pressioni, critiche, penalizzazioni, calo di condizione in alcuni elementi, sfortuna. Comunque vada, gli amaranto quest’anno hanno centrato un risultato storico. Ma, parola di mister Inzaghi, non bisogna sentirsi appagati. Perché, ora che Reggio è tornata a sognare, non si vuole fermare…

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