Sab. Lug 27th, 2024

Reggina, ancora qualche giorno e ci sarà l’ok del Tribunale sull’omologa: domani l’udienza. Il Brescia intanto si scaglia contro il club amaranto

Qualche giorno ancora e la Reggina conoscerà il proprio destino. Domani, venerdì 9 giugno, si terrà infatti l’udienza al Tribunale di Reggio Calabria, il quale si pronuncerà sulla tanto agognata omologa. L’ok, però, è quasi impossibile che arrivi domani stesso: o sabato mattina (difficile) o lunedì 12 (più probabile). Da lì ci saranno otto giorni per presentare la domanda d’iscrizione al prossimo campionato, anche se – da quanto filtra – la documentazione è pronta e quindi la domanda potrebbe arrivare anche prima del 20.

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Tutto, però, resta sempre appeso al filo dell’omologa. Su cui si inserisce, ancora una volta, il Brescia. Sullo sfondo, il club retrocesso e in mano a Cellino tenta ancora l’ultima carta per un eventuale ripescaggio. Le ha provate tutte in questi mesi, tra dichiarazioni fuori luogo e interventi accesi in Assemblea di Lega. Continua adesso, attraverso la denuncia al piano di ristrutturazione del debito della società amaranto. In mezzo, la magrissima e triste figura in campo (e fuori) nel match playout contro il Cosenza. Il club lombardo ha perso la B, e anche meritatamente, dopo un girone di ritorno ai limiti del disastroso e a causa della solita frenesia di un Presidente che ha cambiato allenatori come pantaloni.

Oggi, come riporta Gazzetta dello Sport (non è un caso), e come riporta il giornalista Nicola Binda (non è un caso), il Brescia ha denunciato la Reggina, a un giorno dall’udienza (neanche questo è un caso). Riferisce di irregolarità nel piano. Spera in un ripescaggio. Non sappiamo con quante e quali convinzioni, considerando l’atteggiamento indecente e vergognoso dei suoi tifosi la settimana scorsa, al “Rigamonti”. Anzi, deve anche ringraziare per la pena, abbastanza “generosa” per quanto accaduto. Il risultato (0-3 a tavolino) non cambia l’esito della stagione, considerando una retrocessione comunque arrivata anche con l’1-1; le due gare a porte chiuse non sembrano invece abbastanza “punitive”, se si pensa che non è stato comminato altro. Ma questa è un’altra storia.

La denuncia del Brescia nei confronti della Reggina

Torniamo alla denuncia del Brescia che, si legge sulla rosea, “contesta pubblicamente il piano con una denuncia inviata allo stesso Tribunale, al Commissario giudiziale e alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, oltre che ai ministri Nordio, Giorgetti e Abodi, fino a Malagò, Gravina e Balata e alla Covisoc. Cellino ha incaricato un noto studio milanese di verificare i numeri presentati nel piano e, secondo la relazione, è stato redatto un articolato atto di opposizione, un esposto che mette in rilievo le irregolarità che sarebbero emerse dall’analisi, tanto da premettere che il piano e la relazione del professionista indipendente che l’ha accompagnato risultano fondati ‘su presupposti fattuali e dati numerici gravemente errati e del tutto indimostrati, da cui discende la non fattibilità del piano’, aggiungendo che ‘risulta gravato da macroscopiche violazioni normative’”.

Cosa contesta il Brescia

“Si parte – continua Binda su Gazzetta.it – dai diritti tv e dai contributi di Lega, che visto il flop di Helbiz saranno inferiori di almeno 300 mila euro; si cita il calciatore Canotto, per il quale l’1 luglio scatta l’obbligo di riscatto dal Frosinone per 450 mila euro (operazione non citata nel piano); si parla della cessione di un calciatore per 2 milioni di euro ‘senza che vi siano riscontri’ sul mercato. I professionisti del Brescia contestano sponsorizzazioni e incassi da stadio (botteghino e abbonamenti) previsti in aumento dalla Reggina per la prossima stagione “alla luce dell’annunciato ridimensionamento della rosa della prima squadra” e soprattutto segnalano la non fattibilità del piano relativamente alla “inequivocabile incapacità del socio di maggioranza (la società Enjoy srl, ndr) di versare alla Reggina l’importo di 8 milioni” come proposto dal club calabrese, citando anche altre società riferibili a Saladini”.

Infine, “la denuncia si chiude con il rilievo di altre lacune, anche una “registrazione contabile errata” nei rapporti con la Lega B, quantificati dalla Reggina con un credito e che invece sarebbe “un debito di 799.831 euro”. Dulcis in fundo, gli accordi con i creditori: a partire dall’Agenzia delle Entrate, che si è opposta allo stralcio del 95% del debito che in totale (compresi gli altri fornitori) è di 15,7 milioni, destinati in caso di omologa a diventare circa 917 mila”.

Le riflessioni

Insomma, c’è di tutto. Il Brescia contesta praticamente qualsiasi cosa. La speranza, per loro, è che in futuro non siano costretti a trovarsi nella stessa situazione (già ci sta provando la Sampdoria, dopo la Reggina), considerando che lo Stato permette a qualsiasi azienda di utilizzare questo strumento. Il Brescia gioca un po’ sporco. Non si è costituito parte civile quando poteva (forse sicuro di una salvezza sul campo), affonda adesso, a un giorno dall’udienza, andando anche ad inquinare – condizionando – le possibili scelte del Tribunale. Sarà. Adesso non resta che attendere, sperare in un esito positivo e poi magari “rispondere”, quantomeno coi fatti, dimostrando la solidità e la trasparenza sempre ribaditi dal club amaranto.

strettoweb

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