Mar. Lug 16th, 2024

L’ondata di protesta che ha colpito gran parte dell’Italia giunge al Sud e precisamente a Reggio Calabria. A protestare i docenti contro la riforma della “Buona Scuola”, che di buono a loro detta avrebbe ben poco visto i trasferimenti “forzati” fuori Regione.

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E allora Sit-In davanti all’Ufficio scolastico provinciale e in Prefettura organizzato dal comitato spontaneo dei docenti della Scuola Primaria unitamente ai rappresentati di altri comitati.

La legge 107/15 sarebbe pensata male ed attuata senza alcun correttivo, con assunzioni, dopo anni di precariati, condizionate da trasferimenti esosi e moritificanti, affermano i docenti in protesta. Ma la risposta è secca, “prendere o lasciare” visto i mancati provvedimenti da parte del Governo, la legge continua a produrre effetti e a subire le famiglie costrette a doversi spostare a km di distanza magari con figli al seguito pur di non perdere il posto di lavoro.

La protesta è continuata dinanzi la Prefettura dove la responsabile del Comitato ha detto: “Non siamo stati tutelati dai sindacati, che si sarebbero dovuti muovere da tempo, ne rappresentati dalle istituzioni regionali, che nulla hanno fatto all’infuori di qualche proclama politico”.

Nell’occhio del ciclone dunque anche i sindacati per l’inerzia dimostrata pertanto i docenti dichiarano di voler ritirare in massa i propri tesseramenti.

Una situazione in bilico che potrebbe però essere risolta, come è accaduto in altre Regioni del Sud quali la Sicilia, la Puglia e la Campania, mediante atti concertativi per l’ampliamento di docenti da destinare alle assegnazioni provvisorie.

Dopo 20 anni di precariato pare una vera e propria punizione spedire 1800 insegnanti fuori dai confini regionali, non è solo perdita di forza lavoro ma di una ricchezza culturale sottratta al territorio.

SARA FAZZARI

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