I genitori del bambino di Siderno, affetto da un raro tumore al fegato, spiegano: «Il milione di euro è una stima indicativa. Non vogliamo lasciare nulla di intentato per la sua cura in Francia».
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I genitori di Alfredo De Marco, il bambino di 3 anni di Siderno affetto da una rara forma di tumore al fegato, rispondono alle accuse legate alla raccolta fondi per le sue cure e assicurano che nessun soldo sarà utilizzato finché non ci saranno concrete possibilità di trattamento. «Siamo profondamente commossi e grati per il sostegno straordinario che ci avete dimostrato», scrivono in una nota Raffaella e Giuseppe, i genitori di Alfredo, che citano un articolo pubblicato su LaCNews24 da Francesca Lagatta. «Le vostre donazioni, i messaggi di affetto e le preghiere ci danno la forza per affrontare questa difficile battaglia».
I genitori spiegano di aver chiesto a GoFundMe di mantenere i fondi al sicuro, in attesa di conoscere meglio le opzioni di cura per Alfredo, che potrebbero arrivare dalla Francia. «Non toccheremo questi fondi finché non conosceremo esattamente l’entità di quello che ci aspetta, qualora si concretizzassero le cure prospettate in Francia».
Allegata alla lettera della famiglia c’è la cartella clinica che conferma la diagnosi devastante per Alfredo. «Quando abbiamo iniziato la raccolta fondi – raccontano i genitori – tutti gli ospedali italiani a cui ci siamo rivolti ci avevano detto che non c’era più nulla da fare. Parole che nessun genitore può accettare. Abbiamo quindi contattato numerosi medici e inviato la documentazione di nostro figlio a vari ospedali, anche privati, in Italia e all’estero. Due cliniche francesi, il Gustave Roussy di Villejuif e l’Inserm di Bordeaux, ci hanno offerto un piccolo spiraglio con dei trial sperimentali. Per noi è l’ultima spiaggia, ma non vogliamo avere rimpianti. Faremo tutto il possibile».
I genitori spiegano che i medici delle cliniche private francesi hanno indicato che un percorso clinico di questo tipo potrebbe richiedere una spesa enorme, stimata intorno al milione di euro. Per questo motivo, hanno inserito questa cifra indicativa nella campagna di raccolta fondi. Tuttavia, chiariscono che la cifra non è definitiva e non verranno toccati i fondi finché non sarà stabilito il costo preciso delle terapie.
«In questi giorni, grazie alla visibilità della campagna, abbiamo avuto nuovi contatti con medici italiani che ci hanno offerto il loro aiuto. L’equipe medica che segue Alfredo si è riunita e presto ci comunicherà il percorso da seguire, l’ammissione al trial e il relativo costo. Se non avremo bisogno dei fondi raccolti, provvederemo a restituire ogni donazione. Finora, non abbiamo trattenuto nemmeno un centesimo», assicurano i genitori. «Non volevamo rischiare di trovarci nella situazione di dire: “Alfredo ha una speranza, ma noi non abbiamo i soldi per portarla avanti”. Molti di voi l’hanno capito, e questo ci dà tantissima forza».