Roccella torna a essere la regina della raccolta differenziata nella Locride, seguita a poca distanza da una Gioiosa Jonica in costante crescita, mentre Ardore perde ben venti punti percentuali da un anno all’altro. Sono i dati più significativi emersi dalla pubblicazione del report dell’Arpacal 2021, riferito alla percentuale certificata di rifiuti differenziati nell’anno 2020. Dati oggettivi, appunto, perché non basati solo sulle schede redatte dai singoli comuni ma che tengono conto della riutilizzabilità del rifiuto differenziato conferito.
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Nell’ultimo lustro, Roccella, comune che fa la raccolta differenziata da decenni (molto prima che questa modalità fosse estesa a quasi tutti i centri della Calabria), aveva perso la sua storica primazia, a vantaggio di Ardore, ed era stata superata anche da un punto di eccellenza come Bruzzano Zeffirio, piccolo centro della zona meridionale del comprensorio che nel 2019 aveva toccato il 60,24%.
Nel 2020, con incremento percentuale di quasi 22 punti rispetto all’anno precedente, Roccella torna ai suoi standard di sempre, assestandosi su una percentuale del 70,25%. Segue una più che sorprendente Gioiosa Jonica, che tocca la punta massima del 63,18%, anche qui con un incremento di circa il 20% rispetto al 2019. Divenuta un modello negli ultimi anni, specie dopo la reinternalizzazione del servizio di raccolta e una buona gestione dell’isola ecologica, la cittadina più popolosa della Vallata del Torbido sembra poter insidiare il primato storico di Roccella. Perde il 5% ma si mantiene su buoni livelli. Bruzzano Zeffirio, col 54,33%. Ardore scivola al quarto posto, passando dal 73,36% del 2019 al 53,30% del 2020.
E poi ci sono due autentiche rivelazioni. Partenza a razzo di Caulonia, quinto comune della Locride per percentuale di raccolta. Passa dal 5,52% del 2019 al 53,14% del 2020, nonostante la grande estensione del territorio che nelle zone interne si articola in alcune contrade molto distanti dal centro cittadino. Grande crescita anche per Gerace, uno dei borghi più belli d’Italia, che guadagna 21 punti percentuali attestandosi sul 51,22%. Buona crescita anche per Bianco, che passa dal 26,91% del 2019 al 35,30% del 2020, mentre è stabile Siderno, poco sopra il 34%. Una percentuale comunque molto lontana da quella del triennio 2016-2018, quando dopo la partenza del servizio si toccarono (e si mantennero) nella città più grande della Locride percentuali di raccolta attorno al 50%. Sarà un dato su cui riflettere, specie alla vigilia dell’assegnazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti per il prossimo triennio. In leggero calo Sant’Ilario dello Ionio, che passa dal 38,41% del 2019 al 33,71% del 2020.
Conquista la top ten dei comuni più bravi a riciclare i rifiuti Locri, che nel primo anno pieno di entrata in vigore della raccolta “porta a porta” passa dal 5,09% del 2019 al 31,69% del 2020. Appena fuori dai primi dieci Bovalino col 31,23% e Monasterace col 27,23%.
Va da sé che al di là del significato “sportivo”, o meglio, numerico dei singoli dati, la lettura degli stessi deve essere compiuta alla luce del redigendo piano dei rifiuti che interessa l’ambito di raccolta ottimale della Locride nel quadro dell’Ato di Reggio Calabria, il cui orientamento è quello di armonizzare (per potere in futuro uniformare) la gestione integrata dei rifiuti, per evitare le difformità da un comune all’altro e trascinare tutti i centri verso più alti standard di rendimento e percentuali complessive più consone a quelle richieste dall’Unione Europea.
fonte gazzetta del sud