Sab. Ott 5th, 2024

Il Comitato Cittadino denuncia immobilismo e carenze croniche nei servizi sanitari, mentre i sindaci e la dirigenza dell’ASP promettono soluzioni, ma i problemi restano irrisolti.

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La rabbia e la delusione crescono tra i cittadini della Piana di Gioia Tauro, dopo l’incontro tra i sindaci del territorio e la manager dell’ASP, la dottoressa Lucia Di Furia. Sebbene i rappresentanti politici locali si dichiarino soddisfatti dei risultati del confronto, il Comitato Cittadino denuncia l’immobilismo delle istituzioni sanitarie e le condizioni critiche dei servizi medici nel territorio. “La gente muore aspettando di essere operata”, afferma il Comitato in un disperato appello che evidenzia la grave situazione delle strutture sanitarie locali.

L’ospedale Spoke della Piana è uno dei centri più colpiti, dove la carenza di medici anestesisti sta rallentando o addirittura bloccando numerosi interventi chirurgici. Le liste d’attesa sono lunghissime, con pazienti costretti ad aspettare mesi per interventi non urgenti. La cronica mancanza di personale medico, in particolare anestesisti, continua ad aggravare una situazione già critica.

Durante l’incontro, la manager dell’ASP ha annunciato che entro la fine dell’anno saranno avviati i lavori per le case e gli ospedali di continuità. Tuttavia, il Comitato non si sente rassicurato da queste promesse, sottolineando come le criticità esistenti – come la mancanza di personale e i concorsi necessari per le assunzioni – non siano state affrontate con soluzioni concrete.

Un altro punto nevralgico della protesta riguarda il reparto di Radiologia, dove solo quattro medici devono gestire oltre 43.000 prestazioni annuali, con un primario costretto a coprire ben 18 turni notturni al mese. Anche il reparto di Chirurgia è in gravi difficoltà, con oltre 230 pazienti in attesa di interventi, ma bloccati a causa della carenza di anestesisti.

La situazione dell’oncologia non è meno grave: le promesse di creare un reparto operativo sono rimaste disattese. Attualmente, esiste solo un ambulatorio di consulenze, che il Comitato definisce “una farsa”, poiché numerosi pazienti oncologici devono spostarsi in altre province per ricevere trattamenti essenziali come la chemioterapia. “Ci sono oncologi disposti a venire, ma nulla si muove”, denuncia il Comitato.

La delusione nei confronti della politica locale è palpabile. “Mentre voi, sindaci, vi dichiarate soddisfatti, la nostra gente continua a soffrire”, conclude amaramente il Comitato, esortando le istituzioni a intervenire con urgenza per risolvere questa emergenza sanitaria.