Ecoblitz in Aspromonte: è stata denominata significativamente così dagli organizzatori l’incursione rapida, convinta ed efficace che il Circolo Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto” insieme al CAI e alle Guide Ufficiali del Parco Nazionale dell’Aspromonte (con il patrocinio morale della Città Metropolitana di Reggio Calabria), ha effettuato sabato scorso nell’area attorno a Polsi nel cuore del Parco Nazionale. L’occasione colta al volo è stata quella offerta dalla trentaduesima edizione di “Puliamo il mondo” (il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale), capace di contestualizzare l’evento dentro un ambito più vasto e dare il giusto risalto non solo locale.
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Una intensa giornata che si è sviluppata al mattino – tra un trekking e una camminata meno impegnativa in base alla scelta dei singoli partecipanti – nei luoghi devastati dagli ultimi, recenti incendi e, nel pomeriggio, nel confronto serrato tra le varie associazioni presso il Rifugio CAI “Riccardo Virdia” ubicato presso un bene confiscato. Lo scopo della missione era quello di discutere su come reagire e provare ad operare più efficacemente, unendo le forze e coinvolgendo altri soggetti interessati, a fronte del perdurare di un fenomeno, quello dei roghi, che colpisce e distrugge e cancella un patrimonio ambientale e identitario d’immenso valore che va, invece, protetto, fatto conoscere di più e valorizzato adeguatamente. Un fenomeno che, come è confermato da decenni da ogni report, è causato per la maggior parte dall’uomo in modo colposo o doloso.
«La scelta di organizzare l’edizione di “Puliamo il mondo” in Aspromonte – ha spiegato Daniele Cartisano, presidente del Circolo Legambiente di Reggio Calabria – è stato un modo per vedere con i nostri occhi l’emergenza incendi in Aspromonte e ricavarne un maggiore stimolo per mettere in campo insieme alle Guide del Parco, il CAI e altre associazioni disponibili, partendo da una riflessione a più voci, una pluralità di azioni a livello di volontariato, ma anche di proposte concrete da sottoporre alle istituzioni per stimolare un deciso cambio di passo. In tal senso potrà certamente tornare utile il contributo specifico del nostro Rapporto Ecomafia, i cui dati e proposte mettiamo subito a disposizione».
«Oltre diecimila ettari di boschi e vegetazione – ha evidenziato Luca Lombardi, presidente delle Guide del Parco – sono andati in fumo negli ultimi anni. Questi numeri mettono in luce una situazione drammatica che si ripete ciclicamente ogni anno e che non può più essere gestita come un’emergenza ma richiede impegno e programmazione da parte di tutti.»
«Quello di oggi, sarà solo il primo di una serie di appuntamenti e incontri che faremo con le associazioni e con la comunità scientifica – ha chiosato Augusta Piredda, presidente del CAI – con l’obiettivo di arrivare a di mettere in campo delle iniziative volte a far conoscere la bellezza del nostro parco e a prevenire ulteriori disastri ambientali.»
Su questa linea, a conclusione della giornata, è stata da tutti gli intervenuti messa in rilievo l’importanza che, accanto a misure di gestione degli interventi e di repressione quando avvengono i roghi, venga prioritariamente data maggiore importanza alla fase di prevenzione e di sensibilizzazione anche in termini di informazioni ed educazione ambientale, per favorire consapevolezza del prezioso bene comune che è l’Aspromonte e limitarne preventivamente quantomeno il numero.