Il duomo raccontato in chiave turistica
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Uno strumento prezioso per conoscere da vicino, accompagnati da un “cicerone” appassionato e
competente, il duomo di Cosenza. Le ricostruzioni avvenute nel corso dei secoli, a causa dei terremoti.
Alcuni straordinari momenti, come la partecipazione, il 30 gennaio 1222, dell’imperatore Federico II
di Svevia alla solenne cerimonia di consacrazione della nuova Cattedrale, ricostruita dopo il sisma
del 1184. E tanto altro ancora, fino ai nostri giorni, che significa anche e soprattutto ricordare gli 800
anni di questo evento, con tanto di dettaglio documentale e di supporto fotografico, contenuto in una
edizione di agile consultazione e alla portata di tutti.
La guida “La cattedrale di Cosenza”, pubblicata da don Giacomo Tuoto per i tipi di Luigi Pellegrini
Editore, è la “summa” che la città attendeva da tempo per tentare la strada di una più organica
conoscenza di questo importante monumento religioso e della sua enorme identità culturale e
religiosa. Ma anche, può certamente aggiungersi, della valorizzazione turistica del centro storico di
Cosenza, per il quale sembrerebbe profilarsi, grazie a cospicui finanziamenti, una prospettiva
d’insieme finalmente decorosa. Aprendosi in questo modo a flussi di visitatori, esperti, studiosi di
storia dell’arte finora mai registrati, nonostante le potenzialità e l’interesse che l’insieme del nucleo
originario cosentino indubbiamente esprime.
Non che finora non fossero disponibili studi seri e approfonditi su questo antico monumento, come
quelli ad esempio pubblicati nel 1893 da Nicola Arnone, e da Luigi Bilotto nel 1989, o i tanti altri
che lo stesso autore opportunamente segnala alla fine del suo percorso, ma comprensibilmente tali
opere non potevano, né sono state concepite con l’obiettivo, pienamente raggiunto dalla guida appena
pubblicata da “Luigi Pellegrini Editore”, di disegnare un percorso ragionato, alla portata di un
pubblico meno esigente ancorché fortemente interessato, di questo gioiello della storia cosentina e
calabrese. Un simbolo della Cristianità meridionale, come scrive don Tuoto, che tra l’altro “…anche
se variamente rimaneggiata lungo i secoli e poi sostanzialmente restituita alle linee originali, con il
suo stile romanico-gotico-circestense e con i suoi richiami all’arte normanna del sud Italia, rappresenta una singolare testimonianza architettonica dell’evoluzione dello stile romanico verso lo stile gotico; testimonia, cioè, il cambiamento di un nuovo modo di interpretare l’architettura per renderla più rispondente alle esigenze spirituali dei secoli XII-XIII”.
La nuova guida realizzata da don Giacomo Tuoto (la prima uscita risale al 2003) è stata patrocinata
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, ed è arricchita dalla prefazione di
Mario Bozzo, che della prestigiosa istituzione è stato a lungo presidente. Per il suo fresco e rinnovato
focus di chiara impronta divulgativa dedicato al “monumento civico per eccellenza, dove è custodita
la memoria di uomini e di donne illustri della storia cittadina”, l’autore ha potuto contare sul supporto
dell’architetto Fulvio Terzi (consulenza storico-artistica), della professoressa Daniela Filice
(consulenza per le traduzioni dal latino) e della professoressa Teresa Battaglia (consulenza per la
revisione del testo e della bibliografia).