Mar. Lug 16th, 2024

I quattro manager della Regione tagliati fuori dalla selezione presentano un ricorso al Tar e preparano un esposto per la Procura. «Nessuna risposta ufficiale su Cerchiara, Comito e Siviglia, mentre Iiritano è stato valutato in maniera superficiale. E l’avviso di selezione esterna è illegittimo»

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 La sera del 6 novembre scorso si è riunita la giunta regionale. Nel corso della seduta non è stata prodotta alcuna delibera sulla valutazione di quattro dirigenti della Regione che partecipavano al bando interno, pubblicato dal dipartimento Personale della Regione Calabria, relativo al conferimento dell’incarico di direzione “Protezione Civile” (facente parte del dipartimento Presidenza della Giunta regionale). Eppure, nonostante non sia stata prodotta alcuna delibera, quella seduta si è rivelata decisiva perché da un estratto del “processo verbale” della riunione (una sorta di “brogliaccio” della seduta), trasmesso dal segretario generale al dirigente del dipartimento Personale, si è passati subito a pubblicare un avviso di selezione esterna, che permette, quindi, di pescare anche tra gli esterni alla Regione. 
Una procedura bollata come «illegittima» e contro la quale i quattro ingegneri, dirigenti della Regione, che avevano presentato la propria candidatura per la direzione della Prociv, hanno fatto ricorso al Tar che ha fissato per il 12 dicembre la discussione cautelare del ricorso. Tali fatti, ritenuti «gravissimi», arriveranno presto anche sulla scrivania del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.
Ma procediamo con ordine. Scaduti i tre anni di mandato per la direzione della Priciv regionale, coperti in questa occasione da un esterno, il geologo Carlo Tansi, per legge la Regione deve dare avvio a un bando interno. È una questione, anche, di economia contemplata dalla normativa visto che la nomina di un esterno implica una spesa per il bilancio regionale.
Erano quattro le candidature ammesse: l’ingegnere Pietro Cerchiara, l’ingegnere Gianfranco Comito, l’ingegnere Giuseppe Iiritano e l’ingegnere Salvatore Siviglia.

 



FUORI UNO L’ingegnere Giuseppe Iiritano, dirigente del dipartimento “Infrastrutture, Lavori pubblici, Mobilità”, viene scartato. «Ammesse le candidature, corredate di schede professionali e di curricula dei candidati – scrive il legale Pino Pitaro nel ricorso presentato al Tar –, accadeva che, che in modo del tutto immotivato e illogico, e con un macroscopico difetto di istruttoria, il dirigente generale reggente del dipartimento Presidenza trasmetteva alla giunta regionale una nota recante la valutazione (peraltro sommaria e imprecisa ed affetta da evidente carenza istruttoria) di uno solo dei candidati, l’ingegnere Giuseppe Iiritano, dirigente del dipartimento “Infrastrutture, Lavori pubblici, Mobilità”, all’esito della quale “avuto riguardo alle capacità organizzative richieste per lo svolgimento dell’incarico […], non risulta aver maturato le competenze organizzative necessarie per la direzione di una struttura, quale l’Uoa Protezione Civile, caratterizzata da molteplici e specifiche funzioni, attribuite dall’ordinamento nazionale e regionale, in materia di intervento in situazioni di calamità naturali e di emergenza”». Secondo la valutazione, dunque, l’ingegnere, pur in possesso di un notevole curriculum, non possiede le dovute capacità organizzative. Una valutazione alla quale si oppone il legale il quale, nel redigere il ricorso, sottolinea come Iiritano sia «dirigente generale vicario del dipartimento “Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità”, struttura con 15 settori, enormemente più complessa della Protezione civile» e dal 2012 al 2016 è stato «dirigente del Settore 2 (con alle dipendenze 5 servizi, il coordinamento di tutte le strutture provinciali del Genio Civile della Calabria, ciascuno diretto da un dirigente di servizio sottoposto), anche questo enormemente più complesso della Protezione civile».

NESSUNA ISTRUTTORIA PER TRE CANDIDATI Per gli altri tre dirigenti «nessuna istruttoria è stata invece mai realizzata e gli stessi erano e sono ancora in attesa di conoscere le ragioni giuridiche poste alla base di una loro (eventuale e inesistente) esclusione e/o inidoneità», scrive l’avvocato Pitaro.
 «Nonostante ciò, la nota istruttoria concludeva nel non individuare alcun dirigente interno per il conferimento dell’incarico».
Il giorno dopo la seduta di giunta del 6 novembre «repentinamente e con quella che sembra una lotta contro il tempo compiuta nottetempo, il giorno seguente, 07/11/2018, il dirigente del dipartimento Personale della Regione pubblicava sul sito internet un avviso per il conferimento dell’incarico a soggetto esterno all’amministrazione regionale». I candidati apprendono dell’avviso e fanno una richiesta di accesso agli atti dalla quale vengono a conoscenza «del fatto che tale avviso risultava e risulta pubblicato in assenza di un’apposita delibera di giunta regionale, ma solo a seguito di una mera nota del segretario generale, trasmessa al dirigente del Personale, nella quale si riporta un “estratto del processo verbale” della seduta della giunta, che avrebbe dato mandato al predetto dirigente di procedere alla predisposizione e alla pubblicazione dell’avviso esterno». La carenza di istruttoria, secondo il legale, viola la legge (in particolare l’articolo 19 comma 1-bis del decreto legislativo 165/2001, relativo agli incarichi di funzioni dirigenziali) che impone di «valutare» le disponibilità dei dirigenti interessati «ciò che l’Ente Regione non ha fatto, in quanto ha lasciato prive di qualsivoglia riscontro le candidature di tre dei quattro odierni ricorrenti (ingg. Cerchiara, Comito e Siviglia) rispetto alle quali non ha svolto alcuna valutazione, ed ha travisato e trattato superficialmente e contraddittoriamente la candidatura dell’ingegnere Iiritano».



AVVISO ILLEGITTIMO Secondo i ricorrenti, l’avviso di selezione esterna «è evidentemente illegittimo per totale carenza di presupposti legittimanti». L’avviso per selezionare candidati appartenenti ad altre amministrazioni e agli esterni è stato adottato dal dirigente del dipartimento Personale sulla scorta di un mero “estratto del processo verbale” della Giunta regionale, trasmesso con nota prot. 375892 del 07/11/2018 dal segretario generale dell’esecutivo al predetto dirigente, estratto del verbale che consisterebbe nella seguente frase: «La Giunta Regionale, preso atto della mancata individuazione da parte del dirigente generale del dipartimento Presidenza di un candidato al quale conferire l’incarico di dirigente della Uoa “Protezione civile”, ai sensi dell’art. 7 del regolamento regionale n. 10/2015 dispone la predisposizione e la pubblicazione sul sito istituzionale di avviso rivolto agli appartenenti ai ruoli dei dirigenti di altre amministrazioni ed agli esterni alla Pubblica amministrazione per il conferimento del predetto incarico, con assegnazione di gg. 15 per la presentazione delle domande». Una di queste domande è già nota: quella del dirigente uscente Carlo Tansi, recentemente colpito da un provvedimento di sospensione (contro il quale ha annunciato ricorso). 
Una seduta di giunta, quella del 6 novembre, che sarebbe stata anche animata ma che, di fatto, non ha “partorito” alcuna delibera in merito all’istruttoria dei candidati interni alla Regione ammessi alla selezione per la carica di direttore della Prociv. È stato prodotto un “processo verbale”.  «Peraltro – è precisato nel ricorso – ciò di cui stiamo parlando non è nemmeno un “verbale della seduta” di Giunta regionale del 06/11/2018, il quale non poteva esistere al momento della trasmissione della nota del segretario regionale del 07/11/2018» perché il verbale della seduta «redatto dal segretario generale, viene approvato nella seduta successiva».  «Dunque, sulla scorta di mere considerazioni, evidentemente assimilabili agli appunti sul cosiddetto “brogliaccio” della seduta, non contenute in un “verbale”, ma soprattutto in assenza di un conseguente ed apposito atto deliberativo della Giunta regionale, si è dato corso ad una procedura di reclutamento totalmente sfornita dei suoi presupposti minimi essenziali» scrivono i ricorrenti, tramite il legale, individuando nella procedura che ha portato al nuovo avviso di selezione «un’impostazione totalmente erronea, illegittima e contra legem e, su tali fatti gravissimi» per i quali «è in fase di deposito un esposto da parte degli odierni ricorrenti un atto di denuncia presso la segreteria del dottor Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Catanzaro».

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