Gio. Ago 8th, 2024

Forte tensione nel mondo scolastico cosentino: stipendi bloccati e rivendicazioni sindacali

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Il mondo della scuola a Cosenza è in fermento durante questo inverno, non solo a causa dei concorsi e delle valutazioni sul numero di docenti e personale Ata destinati alla pensione dal prossimo settembre. A metà gennaio sono giunte buone notizie per gli stipendi dei docenti titolari di supplenze brevi, ma molte vertenze rimangono aperte, coinvolgendo in prima linea le organizzazioni sindacali, soprattutto le più rappresentative. La segreteria provinciale della Flc Cgil ha programmato un webinar per venerdì, focalizzato sulle questioni più urgenti e sentite dell’universo scolastico, anche nel Cosentino.

Una delle questioni principali riguarda il mancato pagamento degli stipendi al personale con contratto di supplenza breve e temporanea, che da tempo lavora nelle scuole senza ricevere alcun compenso, in alcuni casi da mesi e con significativi ritardi. Il segretario provinciale della Flc Cgil, Francesco Piro, dichiara che il confronto con i docenti e altri dipendenti scolastici venerdì si occuperà anche della mancata corresponsione della Retribuzione professionale docenti (Rpd) e del Compenso individuale accessorio (Cia) a docenti e Ata assunti a tempo determinato.

La battaglia per il riconoscimento di Rpd e Cia al personale con supplenze brevi e saltuarie è un obiettivo storico della Flc Cgil, sottolinea Piro, citando la recente decisione della Suprema Corte di Cassazione che conferma il principio della piena equiparazione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato: stesso lavoro, stesso salario.

Un’altra vertenza cruciale riguarda il riconoscimento del bonus di 500 euro legato alla Carta docente anche per il personale docente a tempo determinato. Inoltre, vi è un ricorso legato alla ricostruzione di carriera per ottenere il riconoscimento del servizio pre ruolo e il mantenimento del gradone 3-8 per il personale docente, educativo e Ata a tempo indeterminato delle scuole di ogni ordine e grado.

I sindacati chiedono anche per i precari il diritto a tre giorni di permesso retribuito e, in particolare per i docenti, il riconoscimento della formazione quale attività di servizio, mentre per gli Ata si auspica una revisione dell’ordinamento professionale. La situazione evidenzia le numerose sfide e rivendicazioni nel contesto educativo cosentino.

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