Movimenti di tutta Italia scendono in piazza contro la decisione di bandire nuovi concorsi senza garantire l’accesso alle graduatorie per gli idonei non vincitori
Continua....
I docenti precari, in gran parte provenienti dalle diverse graduatorie del concorso PNRR 2023, sono pronti a scendere in piazza domani, alle 15:30, davanti al Ministero dell’Istruzione per protestare contro la decisione del Ministro Giuseppe Valditara di procedere con l’indizione di nuovi concorsi, senza prima garantire l’accesso alle graduatorie per gli idonei non vincitori. Una protesta che coinvolge anche molti docenti cosentini, da tempo in attesa di un’adeguata stabilizzazione.
I movimenti di docenti, che spaziano su tutto il territorio italiano, accusano il governo di “miopia gestionale” nelle procedure di reclutamento. “A fronte di decine di migliaia di cattedre vacanti e di docenti idonei che hanno già superato le prove concorsuali, il Ministero insiste nell’idea di bandire un nuovo concorso, rallentando ulteriormente il processo di reclutamento e annullando di fatto gli sforzi e l’impegno di chi ha già dimostrato di possedere tutti i requisiti necessari per l’assunzione”, affermano i docenti in protesta.
Le preoccupazioni degli insegnanti non sono nuove. Già ad agosto, infatti, avevano denunciato come le graduatorie del concorso PNRR 2023, pubblicate dai vari Uffici scolastici regionali, non riportassero gli idonei e non indicassero nemmeno le precedenze o le riserve relative a determinati candidati. In risposta a queste difficoltà, i docenti precari si sono uniti nella creazione di un movimento organizzato, sostenuto dalla FLC Cgil Cosenza, con oltre 100 partecipanti aggiornati costantemente sulle iniziative in corso.
Il gruppo, che si è costituito con l’obiettivo di ottenere giustizia, ha anche incontrato diversi esponenti politici, tra cui l’onorevole Mari di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, per sensibilizzare ulteriormente sull’importanza di una riforma del sistema di reclutamento che tenga conto degli idonei già formati e pronti per l’insegnamento.
La battaglia, purtroppo, è ancora lunga e, nonostante le difficoltà, i docenti cosentini e non solo promettono di non arrendersi fino a quando non verranno rispettati i loro diritti e garantito un percorso di stabilizzazione per tutti gli idonei.