Ven. Set 6th, 2024

Il governo incassa il via libera della Commissione Europea, ma il Codacons annuncia ricorsi e le associazioni di categoria esprimono delusione. L’opposizione critica: “Un altro rinvio, il turismo italiano è alla deriva”.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che proroga le concessioni balneari fino al 2027, con la possibilità di estendere la scadenza fino al 31 marzo 2028 in caso di difficoltà oggettive o contenziosi legali. La durata delle nuove concessioni, come precisato da Palazzo Chigi, varierà da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, per permettere agli operatori di ammortizzare gli investimenti effettuati. Tuttavia, il decreto non ha soddisfatto né le aziende del settore né le opposizioni parlamentari.

Nonostante l’approvazione del decreto sia stata accolta positivamente dalla Commissione Europea, che ha sottolineato come questo rappresenti “un passo importante” verso la chiusura della procedura d’infrazione, il malcontento in Italia cresce. Il Codacons ha già annunciato un ricorso contro il provvedimento, mentre le associazioni di categoria lamentano che le loro aspettative sono state deluse.

Secondo i balneari, le nuove misure non rispondono adeguatamente alle esigenze del settore, lasciando molte incertezze per il futuro. Anche l’opposizione parlamentare critica duramente il decreto, definendolo “l’ennesimo rinvio” e accusando il governo di lasciare il turismo italiano “alla deriva”.

Tra le novità del decreto, vi è l’obbligo di riassumere i lavoratori impiegati nella precedente concessione che traevano da essa la loro principale fonte di reddito. Inoltre, nei criteri di valutazione delle nuove offerte, sarà considerato anche l’aver detenuto una concessione balneare nei cinque anni precedenti come principale attività economica per sé e per la propria famiglia.

Nonostante la proroga, il dibattito sulle concessioni balneari rimane acceso, con il governo chiamato a trovare un equilibrio tra le esigenze delle imprese e il rispetto delle normative europee.

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