“La regione il 1 agosto ha pubblicato il bando, prorogato al 29 settembre, per il finanziamento di un primo gruppo di “progetti di vita”. Che cosa sono i progetti di vita? Rappresentano i primi passi per una rivoluzione nel settore dell’assistenza, diretti a garantire la persona in difficoltà e sostenere chi gli sta vicino, familiari e amici. Parliamo in sostanza di un programma di assistenza personalizzata che cerca di dare maggiori spazi di autonomia ed anche di autosufficienza economica, a chi ha bisogno di sostegno. La nostra idea è che i comuni debbano rispondere al bando e mettere a disposizione i 20 mila euro per ottenere gli 80 mila previsti dalla regione e con questa cifra iniziale procedere con una manifestazione di interesse verso i cittadini. Naturalmente sappiamo bene che si tratta di somme ancora esigue per i bisogni che si affrontano e certamente molto di più dovrà essere messo in conto ma in questo modo si potrà permettere una prima sperimentazione che consentirà di acquisire dati sul campo e sul coordinamento con i servizi esistenti socio sanitari, con gli interventi economici e con l’avvio di progetti formativi essenziali per la riuscita del programma. É indispensabile quindi che i comuni capo area si assumano la responsabilità di far partire questo progetto sperimentale che deve essere considerato come l’inizio di una trasformazione dello stesso concetto di assistenza che ovviamente non può essere solo a carico degli enti locali”. Lo scrivono in una nota Amalia Bruni, Consigliere regionale e componente del Dipartimento nazionale ed Italo Reale del Dipartimento regionale della Sanità del Partito Democratico”.
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