Lun. Ago 12th, 2024

Lo Slai-Cobas: «In sei comuni i lavoratori aspettano gli stipendi da settembre»

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Dopo lo stato di agitazione arriva lo sciopero dei dipendenti di Locride Ambiente. Con una nota di ieri indirizzata alla Prefettura e ai Comuni di Grotteria, Marina di Gioiosa, Monasterace, Motta San Giovanni , Rosarno e Siderno oltre che alla stessa Locride Ambiente, il coordinatore provinciale dello Slai Cobas Nazzareno Piperno ha dato notizia che facendo seguito alla precedente nota del 16 gennaio 2020 con la quale era stato proclamato lo stato di agitazione per il mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori assunti presso i Comuni chiamati in causa, ha preso atto che nessun cambiamento si è verificato. Di conseguenza dichiara una giornata di sciopero per venerdì 31 gennaio.

Nella nota lo Slai Cobas dichiara la disponibilità a revocare l’iniziativa «qualora l’Azienda corrisponda ai lavoratori le retribuzioni dovute». L’iniziativa è stata adottata «per il mancato pagamento degli stipendi di settembre, ottobre, novembre e dicembre, nonché la mancata attivazione del potere sostitutivo». Nella nota si avverte che «in mancanza di riscontro positivo , lo sciopero sarà inevitabile e si terrà nella data indicata».

È l’ennesima puntata di una telenovela che ormai si trascina da parecchi mesi e della quale purtroppo a farne le spese sono proprio i lavoratori di Locride Ambinte che, malgrado tutto, stanno facendo un lavoro encomiabile malgrado la pesante situazione che si trascina da tanto tempo. Da un lato i lavoratori, tramite il sindacato, rivendicano i loro giusti diritti e attendono da tempo che i loro compensi mensili vengano erogati con la giusta e necessaria puntualità; dall’altro lato Locride Ambiente chiama in causa i Comuni che rimangono indietro nei pagamenti (certamente per le ben note carenze economiche che si accompagnano ai loro bilanci) e , quindi , mettono la società nella materiale impossibilità di far fronte ai dovuti impegni per carenza di liquidità. Esattamente come il classico cane che si morde la coda. A farne le spese, però sono soprattutto i lavoratori che continuano a soffrire questi ritardi e molti di essi hanno seri problemi di sopravvivenza quotidiana.

a.b. — gazzetta del sud

SERVIZIO DI NICODEMO BARILLARO
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