Gio. Ago 8th, 2024

Tra le posizioni contestate dall’accusa quelle del boss Luigi Mancuso, di Lady Petrolio Anna Bettozzi e dell’ex presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano.

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La Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Catanzaro ha presentato appello contro 31 persone coinvolte nel processo Petrolmafie, tra cui figure di spicco come il boss Luigi Mancuso, l’imprenditrice Anna Bettozzi, nota come “Lady Petrolio”, e Salvatore Solano, ex presidente della Provincia di Vibo Valentia. L’indagine punta a far luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’affare degli idrocarburi, un settore strategico in cui la cosca Mancuso avrebbe esercitato una forte influenza.

L’appello della Dda, firmato dai pubblici ministeri Vincenzo Capomolla, Annamaria Frustaci, Antonio De Bernardo e Andrea Buzzelli, contesta varie assoluzioni e riduzioni di pena del primo grado. In particolare, si richiede di riesaminare l’assoluzione dei fratelli Giuseppe e Antonio D’Amico dall’accusa di autoriciclaggio aggravato dalle modalità mafiose. Inoltre, viene contestata l’esclusione dell’aggravante mafiosa nel caso di corruzione elettorale che ha coinvolto Solano, il quale sarebbe stato favorito dall’intervento illecito di Giuseppe D’Amico.

Tra le altre contestazioni, la Dda ha impugnato l’assoluzione di Mancuso dall’accusa di estorsione e dall’intestazione fittizia delle quote di una società agricola. Il procedimento di secondo grado potrebbe quindi ribaltare alcune delle decisioni prese dal Tribunale di Vibo Valentia, rinnovando il quadro accusatorio in uno dei processi più complessi e significativi legati alla criminalità organizzata calabrese.

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