E’ arrivato in aula ieri mattina il processo scaturito dall’operazione denominata “Metauros”. Alla sbarra 10 imputati, si tratta di : Gioacchino Piromalli, l’avv. Giuseppe Luppino, i fratelli Domenico, Paolo e Giuseppe Pisano, Saverio Fondacaro, Rocco La Valle, Francesco Barreca, Ilena Giuseppina Coco e Giuseppe Commisso alias “U mastru”. Ieri dopo la costituzione delle parti, i difensori dei soggetti imputati hanno avanzato richiesta di inutilizzabilità degli atti d’indagine per un vizio relativo all’iscrizione nel registro, contestato anche la mancanza dei decreti autorizzativi relative ad alcune intercettazioni, chiesta poi il rigetto della richiesta avanzata dal pm di acquisizione da un altro fascicolo di indagine di alcune intercettazioni ambientali. A tutte queste contestazioni si è opposto il pm Giulia Pantano. La nuova udienza è stata fissata per venerdi prossimo. Giorno in cui il giudice sarà chiamato a decidere sulle eccezioni avanzate.
L’inchiesta “Metauros” ipotizza per la prima volta il forte interesse del clan Piromalli per il business legato al “ciclo dei rifiuti”. La Dda avrebbe accertato come la costruzione e la gestione dell’unico inceneritore presente in Calabria, in contrada Cicerna a Gioia Tauro, abbia risentito del continuo condizionamento del clan della città del porto.
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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it
