Reggio Calabria: essendo venuta meno l’aggravante mafiosa, già nella fase del dibattimento di primo grado, è andato prescritto il reato per Scajola
La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto il non luogo a procedere per il sindaco di Imperia Claudio Scajola, imputato del processo “Breakfast”, accusato di procurata inosservanza della pena. Condannato in primo grado a 2 anni di reclusione, Scajola avrebbe commesso il reato in favore dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, deceduto all’estero.
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Essendo venuta meno l’aggravante mafiosa, già nella fase del dibattimento di primo grado, è andato prescritto il reato per Scajola. Per questo motivo, davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria presieduta da Lucia Monica Monaco, nell’udienza di oggi alla Procura generale non è rimasto altro che chiedere il non luogo a procedere. La prescrizione è stata invocata anche per gli ex collaboratori di Matacena che erano stati però assolti nel primo processo. Si tratta di Martino Politi e Maria Grazia Fiordalisi. La difesa di quest’ultima, nell’udienza di oggi, ha chiesto la conferma dell’assoluzione e il processo è stato rinviato al 13 marzo.
Nel processo era imputata anche Chiara Rizzo, l’ex moglie di Matacena che è stata condannata in primo grado a un anno di carcere con pena sospesa.
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