Dom. Ago 11th, 2024

Roberta Alleati è l’ex fidanzata del calciatore rossoblu: “durante l’ultima telefonata Denis era turbato e mi confidó che, dopo aver lasciato Isabella, qualcuno gli voleva male”

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“Avevamo una storia d’amore io e Denis. Ero io la sua fidanzata e promessa sposa nell’89 non Isabella come tutti pensano”. A parlare in aula stamattina in Corte d’Assise a Cosenza, dove è in corso il processo per far luce sulla morte di Bergamini, avvenuta il 18 novembre 1989 lungo la Statale 106 a Roseto Capo Spulico, è Roberta Alleati, l’ex fidanzata “segreta” del calciatore rossoblu.

L’udienza si apre con la lettura di una lettera, che la Alleati scrisse e inviò il 24 novembre dell’89, alla famiglia Bergamini, dove confessa, per la prima volta, la relazione che intercorreva tra lei e Denis. “Il sogno più grande di Donato era avere un figlio e lui era sicuro che io sarei stata la madre di quei figli perché mi ha sempre detto – scriveva la giovane Roberta – di non aver mai amato nessuna donna come amava me”.

L’Alleati ha raccontato di aver conosciuto Denis nel 1983, ancora prima che giocasse nel Cosenza Calcio. La relazione inizia come una semplice amicizia per poi sfociare in una storia d’amore durata cinque, sei mesi. Osteggiata e per questo conclusa dai vertici della dirigenza del club calcistico con cui Denis giocava all’ora. Dopo la rottura i due non si vedono e non si sentono – sostiene l’ex fidanzata – fino al maggio dell’89, quando Bergamini fa ritorno a casa per la convalescenza dovuta all’infortunio e “appena i nostri occhi si sono incrociati si è riaccesa la scintilla” dice Roberta.  “Alla fine d’agosto del 1989, durante una cena, in occasione della sua vacanza a Milano Marittima – racconta l’Alleati – Denis mi chiese di sposarlo. Anche se mi disse di mantenere segreta la proposta e la nostra relazione ‘il mondo conoscerà la mia sposa il giorno delle nozze’. Avremmo poi dovuto sposarci nell’estate del 90 prima dell’inizio del campionato”.

“Resto al Cosenza perché glielo devo”

Dal banco dei testimoni Roberta Alleati confessa che Bergamini parlava di futuro sia come coppia che a livello calcistico. “Mi parlò del Parma che era interessato al suo acquisto e se non sbaglio anche della Fiorentina ma non aveva ancora deciso. Denis era orientato di più verso il Parma perché era la squadra più vicino a casa. Poi lui decide di restare a Cosenza perché era molto e grato alla club. Glielo devo”.

“Al meridione le cose funzionano così”

“Denis mi ha raccontato che la storia con la Internò finì perché si era disinnamorato e poi lei lo pressava troppo, non lo faceva più vivere. Per usare un termine moderno – continua l’Alleati – Isabella lo stalkerizzava. Lo seguiva e se la ritrovava ovunque anche quando era a casa di amici. La storia si è conclusa per sfinimento”. L’ultima volta che la teste ha sentito telefonicamente Bergamini è stato due giorni prima della morte. Così dichiara. Il 16 novembre del 1989. “In quell’occasione – dice in aula Roberta Alleati – lo sentì turbato, nervoso e nel chiedergli cosa avesse, Denis rispose che qualcuno gli voleva male dopo aver lasciato Isabella e aggiunse: al meridione funziona così quando una storia finisce. Spero di risolvere al più presto”. Poi l’Alleati ricorda le ultime parole di Bergamini: “domenica ti dedico un gol. Ti amo tanto”.

La morte di Denis

“Ho appreso della morte di Denis, dal Tg2 dell’una del giorno successivo al decesso, ero a lavoro”. Del suicidio poi l’Alleati lo apprende sempre dalla televisione. “Ero disperata e pensando alla sua telefonata la trovavo una cosa assurda. Dopo la mia lettera (che in aula è stata letta ad inizio udienza) alla famiglia Bergamini, sono stata contattata dalla sorella di Denis, Donata. Voleva sapere – conclude l’Alleati –  se ero disponibile ad un interrogata. Poi venni convocata dal Pm e andai in Calabria con Donata, che si offrì di accompagnarmi, insieme al marito ed al papà di Denis”.

L’udienza si conclude con la testimonianza di Carmine della Pietra ex calciatore che svela di aver avuto “un incontro” intimo con la Interno dopo la morte di Bergamini. Il fatto è successo – racconta della Pietra – dopo una cena a casa di Lucchetti e della moglie Tiziana Rota, amica, all’epoca di Isabella. Se avessi saputo di Bergamini – conclude l’ex giocatore – non mi sarei intrattenuto con la Internò”.

Il processo continuerà il 10 febbraio dove sarà presente anche il perito Nicola Zengaro. Al banco degli imputati saranno chiamati a testimoniare Sacchi, Caneo ex giocatore rossoblu e Guido delle Vacche, cognato di Denis.

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