Con l’inizio delle lezioni il 16 settembre, l’inflazione e i costi crescenti mettono a dura prova le famiglie calabresi, mentre le scuole cercano di adattarsi e le istituzioni sono chiamate a intervenire
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La scuola calabrese è pronta ad accogliere gli studenti lunedì 16 settembre, ma le famiglie si trovano ad affrontare sfide economiche crescenti. L’inflazione galoppante e gli stipendi stagnanti stanno pesando sui bilanci delle famiglie, rendendo difficile coprire i costi dell’istruzione.
Francesco Sacco, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) per la Calabria, sottolinea che le scuole stanno cercando di alleviare il carico economico, ad esempio mantenendo gli stessi libri di testo per evitare ulteriori spese. Tuttavia, Sacco avverte che è necessaria una maggiore attenzione, soprattutto per le famiglie numerose, e sottolinea l’importanza delle borse di studio regionali.
Mimma Iannello di Federconsumatori evidenzia un aumento del 6,6% nel costo del corredo scolastico rispetto al 2023, con difficoltà aggiuntive per trasporti, mense e affitti. Questo è confermato anche dal Codacons e dall’Unione nazionale consumatori, che segnalano incrementi significativi.
Con un tasso di abbandono scolastico in Calabria del 14% e servizi spesso insufficienti, Iannello e Mimmo Denaro della Flc Cgil avvertono che la situazione potrebbe deteriorarsi ulteriormente se non si fermerà la riforma sull’Autonomia differenziata, che potrebbe ampliare le disuguaglianze. Denaro sottolinea la necessità di maggiori aiuti per le famiglie, specialmente quelle numerose o con figli disabili, mentre Andrea Codispoti della Uil Scuola denuncia l’aumento dei costi per mense e trasporti scolastici. Le istituzioni sono dunque chiamate a un impegno concreto per sostenere le famiglie e garantire un accesso equo all’istruzione.
