Solo 1 su 10 crede che la Dad sia definitivamente archiviata
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di Raffaella Silvestro
Come l’ attesa prima di un salto nel vuoto: la vigilia
del primo giorno di scuola è stata vissuta più
o meno così dalla maggior parte degli studenti che stamattina
sono tornati sui banchi. Preoccupati per la pandemia ma anche
felici di essere tutti insieme in classe dopo due anni
scolastici anche di Dad. Basta osservare quali sono state le
loro principali emozioni a poche ore dalla prima campanella
dell’anno scolastico 2021/2022. A raccoglierle, il portale
Skuola.net, che per l’occasione ha intervistato 1.500 ragazzi
delle scuole superiori, i più colpiti dalla pandemia.
Per più di uno studente su 3 è stata la “preoccupazione” il
sentimento prevalente con cui si è avvicinato ai cancelli del
proprio istituto. Un altro 15% ha detto di provare soprattutto
“incertezza”, il 13% addirittura “paura”. Una catena di
pessimismo spezzata solo da un altro 13% che, in controtendenza,
è stato “felice” di tornare a scuola. Immancabile la “tristezza”
per la fine delle vacanze o la “noia” per il ritorno alla
routine di sempre, predominanti per 1 su 10.
Gran parte dello spaesamento dei ragazzi potrebbe essere stato
generato dalla scarsità di informazioni a disposizione sulle
nuove regole introdotte per limitare i contagi da Covid-19 nelle
scuole: solamente 1 su 3 dice che l’istituto ha fornito tutte le
coordinate necessarie e di aver chiaro come doversi comportare.
Perché la pandemia, seppur in misura minore rispetto al
settembre scorso, fa ancora paura: oltre un terzo degli
intervistati (34%) teme che la malattia possa di nuovo bussare
alla porta con violenza, mentre il 46% manifesta dei timori,
comunque inferiori rispetto all’anno passato. Solo 1 su 5
affronterà il nuovo anno speranzoso che il peggio sia passato.
Uno studente su 2 è felice che, se le cose andranno per il
meglio, si andrà in classe da settembre a giugno, ma circa 1 su
3, visto l’andamento della pandemia, avrebbe ancora alternato
lezioni in presenza e Dad e il 14% che sarebbe rimasto
volentieri in Dad.
Oltre la metà dei contrari al ritorno definitivo alla normalità
scolastica (57%) vorrebbero continuare a sfruttare gli aspetti
positivi derivanti dalla Dad: orari più comodi per alzarsi la
mattina e la libertà di vestirsi come meglio credono, per
esempio, mentre il 27% sostiene che con le lezioni online il suo
rendimento è migliorato.
Quelli che, invece, non vedevano l’ora di tornare fisicamente a
scuola puntano soprattutto sugli aspetti ‘sociali’: quasi la
metà (48%) vuole tentare di ricostruire quei rapporti umani –
con i compagni di classe e/o con gli insegnanti – che con le
lunghe chiusure del recente passato spesso si sono raffreddati.
Solo dopo viene la didattica, con il 35% dei pro-presenza che è
contento soprattutto perché potrà seguire meglio le lezioni.
Anche se la Dad è un spauracchio che aleggia ancora nella mente
degli studenti più grandi, indipendentemente dai punti di vista.
Tanto è vero che, secondo la stragrande maggioranza, prima o poi
è inevitabile che venga riattivata: 1 su 4 pensa che ciò
potrebbe accadere per lunghi tratti dell’anno, come in passato;
un altro 62%, più fiducioso, la vede come una soluzione adottata
a intermittenza e per brevi periodi. Appena 1 su 10 la immagina
in archivio. Infine sui trasporti, la gran parte degli
intervistati sono concordi sul fatto che li attendono mesi non
facili: per 4 su 5 la situazione è preoccupante in ottica
contagi. Il motivo principale è il sovraffollamento imperante,
seguito dalla diseducazione civica degli utenti che salgono a
bordo senza mascherina.