Lun. Ago 5th, 2024

Martedì seduta con 8 ordini del giorno: spiccano la nascita della Società Digitale e la liquidazione di Terina. L’opposizione pronta alla “guerriglia” sul referendum per l’autonomia differenziata.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Il prossimo Consiglio regionale, in programma martedì, si preannuncia ricco di temi di grande rilevanza politica, con ben otto punti all’ordine del giorno. Sarà l’ultimo incontro prima della pausa ferragostana e, nonostante la varietà degli argomenti, due questioni emergono con particolare forza: la legge che istituisce la “ReDigit Spa”, la nuova società regionale per il digitale, e l’informativa proposta da Fratelli d’Italia; e l’ennesima Omnibus, la nona dall’inizio della legislatura, che prevede lo smantellamento della Fondazione Mediterranea Terina. Inoltre, l’aula esaminerà il Rendiconto 2023 della Regione, recentemente approvato con parifica “piena” dalla Corte dei Conti.

Sul piano politico, il dibattito è ancora dominato dal tema dell’autonomia differenziata. La maggioranza di centrodestra ha finora mostrato un fronte compatto, nonostante alcune divergenze interne, come i dubbi espressi dal Presidente della Giunta, Occhiuto, e dal Presidente del Consiglio, Mancuso, e le posizioni contrarie dei consiglieri di Azione, De Nisi e Graziano. La proposta di referendum abrogativo della legge Calderoli, presentata dal centrosinistra, è stata già respinta nella prima Commissione, guidata da Mancuso. Tuttavia, l’opposizione considera l’autonomia differenziata una questione cruciale e potrebbe far riemergere il tema durante la seduta di martedì, mettendo alla prova l’unità della coalizione di governo.

Per il resto, la seduta del 6 agosto non dovrebbe causare ulteriori tensioni all’interno degli schieramenti, anche se il centrodestra deve ancora affrontare il nodo del rinnovo delle Commissioni e delle relative presidenze. Questa questione è stata finora rimandata probabilmente per evitare conflitti interni, soprattutto tra Forza Italia e Lega. L’orientamento emergente sembra essere quello di posticipare la decisione a settembre, a meno che non si trovi un accordo prima della pausa.

Print Friendly, PDF & Email