Si è svolto nei locali dell’Asp di Reggio Calabria in Via Diana un incontro tra una rappresentanza del “Comitato art.24 per il Diritto alla Salute dei minori con disturbi neuropsichici dell’Area metropolitana”, guidata dal portavoce Nuccio Vadalà, ed il Commissario dott. Gianluigi Scaffidi.
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Dopo aver ricordato che, secondo i dati della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, solo una minima parte dei minori con patologia riescono ad accedere a diagnosi, cure e trattamenti adeguati, i rappresentanti del Comitato art.24 hanno sottoposto a Scaffidi le problematiche di più stretta pertinenza dell’ASP, con particolare riferimento alla inadeguatezza, in termini di risorse, dei servizi territoriali di NPIA e dei servizi riabilitativi. Carenze che hanno come conseguenza, da un lato, che le risposte ai bisogni di salute sono parziali e ridotte nel numero (per cui la maggioranza delle famiglie è costretta a rivolgersi ai servizi privati, con difficoltà di accesso); e, dall’altro, il formarsi di liste di attesa di oltre 24 mesi, circostanza che rende vano ogni discorso sull’appropriatezza degli interventi, essendo la precocità della presa in carico il fattore più importante per garantire l’efficacia e la qualità degli interventi riabilitativi.
In relazione alle problematiche evidenziate, il dott. Scaffidi, dopo aver ricordato i vincoli normativi e finanziari che condizionano l’attività dell’ASP, ha fornito con molta franchezza le seguenti risposte: 1) al momento non è ipotizzabile un ampliamento dei posti nei centri di riabilitazione; 2) è in corso di rielaborazione il piano dei fabbisogni di personale dell’ASP, all’interno del quale sarà certamente prevista la dotazione necessaria per adeguare la rete territoriale dei servizi di NPIA; 3) nel frattempo, una prima risposta emergenziale sarà data facendo ricorso all’utilizzo dei neuropsichiatri infantili e degli psicologi presenti nelle graduatorie della specialistica ambulatoriale interna ( sul punto il Comitato art.24 ha ribadito la necessità che tale personale sia impiegato principalmente per l’abbattimento delle liste d’attesa, ed utilizzato – insieme a quello già presente – per coprire tutti i compiti istituzionali e non solo di alcuni specifici settori); 4) infine, in attesa che prenda vita, in collaborazione con il GOM, il dipartimento Materno-Infantile che deve presidiare tutte le problematiche inerenti i minori , ivi comprese quelle neuropsichiche, l’ASP rafforzerà e strutturerà il coordinamento dei Servizi territoriali di NPIA che fanno capo alla stessa al fine di omogeneizzare e standardizzare il più possibile le risposte ai bisogni, eliminando le attuali disparità territoriali, che vedono particolarmente penalizzate le aree ionica e tirrenica.
A conclusione dell’incontro, i rappresentanti del Comitato art.24 hanno ringraziato il Commissario Scaffidi per la disponibilità manifestata e la chiarezza delle risposte (ancorché non tutte positive) e convenuto con lui che ad oggi manca presso gli ospedali in Calabria un tassello fondamentale per la gestione della neuropsichiatria infantile, e cioè le Unità Operative Complesse di NPIA , con la conseguenza che sia per ottenere una diagnosi (per esempio di Autismo, di malattie neuromuscolari, ecc.) che per ricevere le terapie del caso (per esempio interventi chirurgici ortopedici negli esiti di Paralisi Cerebrali Infantili o neurochirurgici) è altissima la “migrazione sanitaria” presso i Centri di altre regioni, in genere del centro-nord. A tale proposito, i rappresentanti del Comitato art. 24 hanno informato il dott. Scaffidi che chiederanno al Commissario regionale per la Sanità Occhiuto l’immediata istituzione di tre Unità Operative Complesse di NPIA, una per ciascuna delle tre vecchie provincie (Cosenza-Catanzaro- Reggio), proponendo di ubicare quella per l’Area metropolitana di Reggio presso l’Ospedale di Locri, ipotesi che il dott. Scaffidi si è detto pronto a concretizzare laddove il Commissario regionale gliene desse mandato.
Infine, la delegazione ha proposto al Commissario l’attivazione presso l’ASP della “Consulta del Dipartimento di salute mentale”, richiesta sulla quale il dott. Scaffidi ha dato la propria disponibilità.