Ven. Nov 8th, 2024

Avrebbero comunicato numeri maggiorati per evitare la zona rossa

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Il gup del Tribunale di Catanzaro ha rinviato a giudizio l’ex rettore dell’Università Magna Graecia e tre ex manager della sanità per falso ideologico e materiale commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

I quattro, secondo l’accusa, durante la pandemia, avrebbero gonfiato i numeri dei posti letto Covid per evitare che la regione finisse in zona rossa.

Il processo è stato fissato per il 26 settembre. Lo scrive la stampa locale.
    Gli imputati sono Giuseppe Giuliano ex commissario straordinario del policlinico universitario ed ex commissario dell’Asp di Catanzaro, Matteo Galletta ex direttore sanitario della Azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”, l’ex rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro e l’allora direttore sanitario del Policlinico universitario “Mater Domini” Caterina De Filippo.
    Secondo l’accusa, i quattro avrebbero comunicato in due circostanze alla regione Calabria un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili in 48 ore in area medica nel campus universitario di Germaneto di Catanzaro e nel presidio “ex Villa Bianca”. Il caso è stato portato alla luce da un’indagine svolta dalla Guardia di finanza.
    Secondo quanto emerso dalle indagini, durante l’emergenza epidemiologica, Giuliano e Galletta avrebbero comunicato il dato non rispondente sui posti letto che, invece, sarebbe rimasto invariato fino alla cessazione dell’emergenza. Lo stesso dato, successivamente comunicato al ministero della Salute, integrato con altri valori, costituiva il parametro di riferimento per l’attribuzione del “colore di rischio” alla regione finalizzato a contenere la diffusione del virus.
    Dalle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Catanzaro, anche attraverso accertamenti sul posto e verifiche documentali, il numero dei posti letto segnalato era superiore a quello materialmente ed effettivamente realizzabile nel termine previsto, a causa della carenza di personale sanitario e delle relative dotazioni strumentali e logistiche.